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Alemanno fra Nazione e Capitale

Gianni Alemanno, sindaco di Roma

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Alemanno torna sulla scena politica nazionale. Torna a far sentire la sua voce. Torna a incidere sulla politica del governo. O quanto meno torna a provarci. Nelle ultime settimane, infatti, il sindaco di Roma aveva evitato accuratamente di occuparsi delle grandi questioni. Troppe volte aveva dato la sensazione di essere distratto dalle vicende nazionali e troppe erano state le critiche di trascurare la Capitale. Ora si è riposizionato. Ha riorientato la sua agenda. E le sue priorità. Prima di tutto Roma, come ha chiarito nella conferenza stampa sui tre anni alla guida della principale città d'Italia. Da adesso in poi si pensa all'elezione per il secondo mandato. Salvo qualche eccezione. Qualche incursione. Come quella di oggi. La sua fondazione, la Nuova Italia, gli organizzato un convegno su misura per tornare a parlare di governo. Di politiche di governo. Di economia e di sviluppo. Non sarà un'iniziativa contro Giulio Tremonti, ormai un bersaglio fisso dentro il Pdl. No, questo no. Anzi, con il ministro dell'Economia esiste (e resiste nonostante tutto) un feeling collaudato. Come con Maurizio Sacconi, l'altro ministro forte dell'anima sociale del Pdl. Casomai la chiara volontà di non lasciare loro il campo di questa realtà all'interno del partito del premier, un tentativo di marcare il territorio e far sentire di tanto in tanto la sua voce. Proprio per questo nel convegno di oggi Alemanno rilancerà Roma come capitale dello sviluppo, richiamando l'attenzione su questo aspetto. Proponendo Roma come modello a livello nazionale, come modello di nuova fiscalità familiare, con il quoziente, come modello per la partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese. Non a caso prima del sindaco salirà sul palco Maurizio Leo, che è stato assessore comunale al Bilancio, e che lancerà una provocazione per rispondere alla domanda su quale fisco è possibile per rilanciare lo sviluppo. Mentre Maurizio Castro, senatore, l'uomo che lanciò la prima vera sperimentazione sulla partecipazione in Italia alla Electrolux, segnerà i confini di questo tipo di intervento spiegando lo stretto legame che c'è tra coesione sociale, difesa della vita e dei valori, vitalità economica. Il tutto sarà canalizzato in una possibile azione di governo da Valentino D'Addario, l'ultimo a intervenire prima del sindaco. Questa la parte più politica. Prima ci sarà un discorso di Massimo Pini, ex socialista che per un periodo ha gravitato nel mondo vicino ad An, in particolare per un particolare rapporto con Pinuccio Tatarella e La Russa-Gasparri. Adesso fa la sua riapparizione a una convention della destra sociale per parlare di partecipazioni statali e soprattutto di privatizzazioni. Mentre l'habituee della fondazione alemanniana, Giuseppe Sacco, si soffermerà sui temi più internazionali, offrendo alcuni spunti sui possibili margini di manovra del nostro Paese in questa fase. Insomma, lontano dalla politica nazionale Alemanno non ci riesce a stare. E anche se il suo primo pensiero è e resta Roma, ogni tanto sente il richiamo del suo vecchio amore.

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