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Bossi: se Berlusconi insiste può capitare di tutto

Umberto Bossi

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Se Berlusconi dovesse proseguire con la sua linea interventista "allora può capitare di tutto". Tre ore dopo aver rassicurato gli alleati, affermando in un comizio a Domodossola di non volere una crisi di governo per la Libia, Bossi, a notte fonda, al termine di una cena nella cittadina della Val d'Ossola, ha fatto capire, rispondendo ai giornalisti, che il contrasto interno alla maggioranza non è affatto superato: "Può capitare di tutto. Noi non facciamo passi indietro", ha ripetuto Bossi. TROVARE LA QUADRA - "Magari (Berlusconi, ndr) cambia idea": questa era la via indicata poco prima dal leader della Lega per "trovare la quadra", cioè conciliare la decisione del premier di partecipare ai raid aerei in Libia con la posizione contraria del Carroccio. "Speriamo di no, speriamo di trovare la quadra con Berlusconi, non vogliamo far cadere il governo per la Libia", ha detto a chi gli ha chiesto se ci sarà crisi di governo, al termine del comizio a sostegno del candidato leghista a sindaco Riccardo Galvani. Anche se "la guerra è una roba che può diventare pericolosa" Bossi ha detto infatti durante il comizio che non vuole "far saltare il governo. La sinistra spera che tutto quello che succede serva a buttar per aria il governo". Bossi in comizio ha ribadito la sua contrarietà all'intervento in Libia: "Non va bene perché costa troppo - ha aggiunto - E poi se butti le bombe o i missili gli immigrati aumentano, scappano via tutti. Senza pensare che chi fa la guerra poi deve pagare magari per ricostruzione. Non è mai finita. Già una volta abbiamo pagato i danni della seconda guerra mondiale". Secondo Bossi "finora abbiamo speso 15mila miliardi delle vecchie lire per cercare di fermare quelli che partono dalla Tunisia, una cifra ingentissima, spaventosa. Le immigrazioni clandestine costano in tutti i sensi. Non va mica bene le guerra". Oltre ai costi elevati e al rischio di invasione di immigrati la guerra in Libia è da evitare perché non basterà l'intervento aereo ma per sconfiggere Gheddafi servono le truppe di terra. "Secondo me con gli aerei non vinci - ha detto Bossi - Gheddafi non lo sconfiggi così. Ha un sacco di armi nascoste nel deserto. Oltre che un sacco di oro in giro con cui si paga i militari che vengono dall'Africa. Se andiamo là a bombardare alla fine toccherà mandare le truppe di terra, se si vuole vincere. E' meglio stare fuori dei pasticci". PARMALAT E NUCLEARE - "Berlusconi è andato a Parigi e il presidente francese, che non è uno di buon carattere, gli è saltato addosso: Voglio questo, voglio la Parmalat, voglio l'Edison di Milano. La guerra, devi far la guerra". Lo ha detto il leader della Lega, Umberto Bossi, che parlando questa notte a un comizio a Domodossola, ha affermato: "Nessuno riesce a togliermi dalla testa che la guerra era stata preparata prima dai francesi. Allora, per non restare solo, è saltato addosso al povero Berlusconi, che è rimasto un po' scombussolato". Riguardo lo "shopping" francese di aziende italiane, Bossi ha osservato che "le aziende francesi sono un po' più grosse di quelle italiane. Avevamo fatto un decreto legge legge per salvare la Parmalat, mettendo dentro le nostre banche. Adesso Berlusconi dice che va bene, che è una cosa giusta il mercato. Ma il mercato - secondo Bossi - si deve guidare. Noi non possiamo perdere tutte le nostre imprese e regalarle ai francesi o ai tedeschi.  Le nostre imprese - ha concluso tra gli applausi - dobbiamo tenerle noi". E quanto al nucleare, Bossi ha le idee chiare. "Dovrebbero essere i francesi a costruirci il nucleare. Io dico la verità: prefererei gli americani. Sono più avanzati".  

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