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Bossi attacca: "Siamo diventati colonia di Parigi"

Umberto Bossi

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La tensione tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi è alle stelle. L'alleato leghista, non condivide le ultime svolte del premier. E lo dice chiaramente. Attacca senza mezzi termini la decisione di aprire ai bombardamenti sulla Libia e critica in maniera netta gli esiti del vertice con il presidente Nicolas Sarkozy. «Siamo diventati una colonia francese» è il commento del Senatùr affidato alla Padania oggi in edicola (titolo di prima pagina: «Berlusconi si inginocchia a Parigi») e reso noto attraverso una nota del quotidiano. Che sottolinea anche come sia stato quantificato in «700 milioni di euro il costo in tre mesi della missione militare in Nord Africa e dei rimpatri». Il leader della Lega e ministro per le Riforme non ha dubbi: «L'intervento militare in Libia avrà conseguenze gravissime e verremo invasi dai profughi». Inoltre, dopo aver osservato che «non è dicendo sempre di sì che si acquisisce peso internazionale», spiega di aver preso in esame le richieste di Sarkozy su Edison, Parmalat e nucleare. Insomma, il dissidio appare quasi insanabile. E a nulla sono servite le numerose telefonate che il Cavaliere ha fatto ieri al suo alleato. Che ora è pronto a dare battaglia in Consiglio dei ministri. A far andare su tutte le furie sarebbe stato quello che alcuni esponenti del Pdl definiscono un «difetto di comunicazione». Il Senatùr, infatti, avrebbe appreso della decisione di bombardare la Libia solo a decisione presa. Berlusconi, da canto suo, prova a minimizzare e anche ieri è tornato a ripetere di avere parlato con i vertici del Carroccio e pare abbia annunciato ai suoi un incontro imminente con Bossi (il vertice potrebbe tenersi anche oggi ndr). Ma la domanda che resta sospesa nell'aria è una sola: a cosa porterà lo scontro? «A nulla se non si vota», rispondono dal Pdl. Ma certo, stavolta, non si tratta di un gioco delle parti Anche se il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini la pensa diversamente: «Se ci sarà un voto in Parlamento lo affronteremo ma non cambia nulla. Se qualcuno pensa che l'ammuina tra Berlusconi e Bossi porti a un cambiamento non ha capito lo stato della politica italiana. La Lega abbaia ma non morde, è contraria ma alla fine si allinea». Chissà se il Senatùr è d'accordo.

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