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Gianfry assente all'udienza sulla casa

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FrancescoStorace e Roberto Buonasorte, deputati de La Destra che l'estate scorsa avevano fatto partira la denuncia sull'eredità della contessa Colleoni, hanno intentato una causa civile nei confronti di Fini e dell'ex tesoriere di An, Francesco Pontone. Ma il 21 marzo è entrata in vigore la conciliazione obbligatoria: per molte cause civili non sarà più possibile rivolgersi alla magistratura senza aver tentato prima la strada della mediazione davanti a uno degli organismi abilitati. Solo se le parti non troveranno un accordo si andrà in tribunale. Fini è stato dunque convocato dalla nuova figura del mediatore che avrebbe dovuto chiedere al presidente della Camera quanti soldi sarebbe stato disposto a restituire ad Alleanza Nazionale per evitare la causa civile. Il condizionale però non è casuale. Perché, secondo quanto risulta a Il Tempo, all'audizione fissata ieri a Roma il presidente della Camera non si è presentato. Né lui, né un suo rappresentante legale. Con il risultato che l'udienza è stata rinviata all'11 maggio. L'appiglio sarebbe lo stop al decreto legislativo sulla conciliazione obbligatorio deciso nelle scorse settimane dal Tar del Lazio che ha sollevato questioni di legittimità di alcune parti del regolamento emanato dal Ministero della Giustizia rinviando alla Corte Costituzionale il verdetto sulla media-conciliazione. Visto che il provvedimento è congelato, perché presentarsi all'udienza?, sarebbe stato quindi il ragionamento dei legali di Fini. Finchè la Consulta non si pronuncia, fanno però notare le stesse fonti, quel decreto resta legge. C. C.

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