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Fateci largo.

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Conuna lettera inviata nei giorni scorsi la presidente di giovane Italia, il movimento dei ragazzi berlusconiani, e la coordinatrice Annagrazia Calabria, hanno chiesto ai coordinatori del parttio del premier di prevedere in lista più under 30 possibile. «E per il momento possiamo essere soddisfatti - spiega il ministro della Gioventù -. Sicuramente nelle liste sono stati inseriti molti ragazzi. Certo, adesso inizia la parte più difficile. Il fatto che siano stati candidati più giovani è un dato positivo ma è tutto». Guai a parlare di «quota giovani», però. «Bisogna dare la possibilità di misurarsi - insiste la Calabria -. D'altro canto il criterio meritocratico è uno dei tratti caratteristici del Pdl». L'obiettivo, forse anche il sogno, è di eleggere almeno un consigliere sotto i trent'anni per Comune d'Italia. Ma ora, appunto, arriva la fase più difficile perché le prossime amministrative saranno con la preferenza. E non con le liste bloccate come per Camera e Senato. Significa che i giovani devono andarsi a prendere voto a voto. «È il sistema elettorale più adatto per fare selezione di classe dirigente, noi siamo perché venga adottato anche per le politiche», insiste la Calabria. Berlusconi, sotto sotto, se la ride. Non interviene direttamente. Manda segnali. Con l'attacco alla scuola, per esempio. O come il mostrarsi a braccia allargate: «Vogliamo aprire, spalancare la porta del Popolo della libertà a tutti gli italiani che vogliono dedicarsi al proprio Paese per renderlo più giusto e migliore», ha detto sabato parlando alla convention dei Promotori della Libertà.E non a caso subito dopo ha attaccato la sinistra: «È rimasta sempre la stessa. I leader dell'opposizione sono ancora gli stessi giovani dell'89. Quando cadde il muro di Berlino, loro tirarono avanti e non ebbero il coraggio di dire che avevano sbagliato. E non l'hanno ammesso mai». Come accadde in altri momenti nel recente passato, Berlusconi prova a ribaltare il tavolo quando si cerca di metterlo nell'angolo. Ora che il Pdl appare rissoso con i vari colonnelli in lotta tra loro, il Cavaliere punta sui giovani. L'ultima riunione del Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge che mira ad abbassare l'età per diventare deputati o senatori. E ha deciso anche l'abolizione del decreto Pisanu per rendere più libero l'accesso a internet. Più avanti ci sarà anche un provvedimento che valuti l'impatto generazionale di ogni legge e l'utilizzo dei fondi europei per facilitare l'accesso dei giovani sul mercato del lavoro. Poi il voto, con il quale il Cavaliere si aspetta che venga su una nuova classe dirigente. O che almeno dimostri che esiste e che i ragazzi del centrodestra siano capaci di farsi largo nel partito. F. d. O.

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