Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Il nascondino di Formigoni

Formigoni

  • a
  • a
  • a

Quando Angelino Alfano, aprendo il suo intervento, ha detto «Formigoni ha governato bene la Lombardia, può governare bene anche il Paese» la platea che si era riunita a Riva del Garda per il tradizionale incontro di Rete Italia – l'associazione del Governatore lombardo – è esplosa in un applauso. Tanto che il ministro della Giustizia, imbarazzato, ha dovuto ridimensionare un po' le sue parole. Ma che Formigoni al dopo Berlusconi ci pensi – e anche abbastanza seriamente – è un dato di fatto che nessuno può smentire. Attentissimo però a non fare un passo falso, a non mettere la testa fuori finché il Cavaliere resta sulla plancia di comando del governo e del partito. Perché il presidente della Lombardia – che governa ormai da sedici anni – ha troppa esperienza per non sapere che gettarsi allo scoperto ora vuol dire bruciarsi. Eppure proprio la fotografia dell'assemblea di Rete Italia che si è chiusa ieri ci rimanda l'immagine di uno dei pochissimi successori di Berlusconi. Lo dice innanzitutto il fatto che a Riva del Garda c'erano persone – tante – venute da tutta Italia, dalla Sicilia alla Puglia, dalla Campania alla Toscana. Formigoni sa bene che oggi nell'immagine degli elettori del centrodestra è considerato come un uomo troppo legato al Nord. Insomma non un politico nazionale. Ma il fatto di avere sostenitori anche al Sud è un punto a suo favore. Il Governatore ha poi anche una «rete» di contatti e di alleanze dentro il Pdl che gli potranno tornare utili quando si aprirà l'era del dopo Silvio. Innanzitutto Maurizio Lupi, ciellino come lui. E poi i ministri che sono intervenuti all'assemblea della sua associazione. Ben cinque: Gelmini, Alfano, Sacconi, Fitto e Romano. Con i quali c'è un rapporto sicuramente di «affettuosa» collaborazione. Formigoni però per il momento sta attento a non scoprirsi. E ieri ha chiuso il suo intervento con una previsione: dopo il Cavaliere ci sarà un gruppo di persone che guiderà il Pdl. «La mia idea sul futuro dell'Italia è lunga vita a Berlusconi, personale e politica. Dopo di lui non ci sarà un nuovo Berlusconi, ci sarà un gruppo di amici, di persone capaci di essere insieme e rifare al popolo italiano la proposta politica che in questi anni Berlusconi ha saputo portare avanti».  

Dai blog