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Governo fuoriserie

Luca Cordero di Montezemolo

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Ogni volta che si sente aria di elezioni, il suo nome rimbalza tra i papabili per Palazzo Chigi. Non trovo affatto strano che Luca Cordero di Montezemolo sia tenuto in considerazione per quella posizione. Al numero uno della Ferrari non ho mai risparmiato critiche, però se LCdM decide di scendere in campo, allora bisogna cominciare a fare delle analisi politiche serie e immergersi nel gioco di incastri e combinazioni che la sua candidatura aprirebbe. Montezemolo non è un giovane, ma è un uomo che ha dimostrato di saper vincere, la sua immagine è legata a un marchio dell'immaginario italiano, la Ferrari, il suo fascino proviene dal blasone e dalla pratica del bel mondo, donne comprese. Montezemolo è curva e rettilineo. Siamo di fronte a un «carattere italiano» meno pop di Berlusconi ma più icona e metafora del campione rispetto agli altri aspiranti alla guida. Basta leggere le reazioni del Palazzo al suo penultimo annuncio (si decida, please) di volersi impegnare in politica per capire che LCdM è temuto. Tutti lo vorrebbero come alleato - lo stesso Berlusconi gli propose di fare il ministro - ma solo per sfruttarne la capacità di seduzione di massa, non per condividere un progetto politico. Perché è chiaro che se Montezemolo si getta nell'arena, lo farà per vincere il Gran Premio. Il Terzo Polo ne uscirebbe sconvolto: con lui avrebbe molti voti in più, ma Casini dovrebbe ridimensionare le sue naturali aspirazioni alla leadership. Il centrosinistra realizzerebbe il sogno di presentare un Silvio più chic e senza televisioni e il Pdl si ritroverebbe un giocatore avversario che occupa lo spazio di manovra di Silvio. Sarebbe perfetto per il centrodestra, ma nel dna di Berlusconi non esiste la parola «successione». Montezemolo verrà così autoconsegnato al gattopardismo della sinistra e rischierà di perdere, ma se vincerà la corsa, proverà a fare un governo fuoriserie, transgenico, con uomini e donne dalla biografia perfino opposta. Lui non lo sa, ma potrebbe essere il liquidatore involontario della Seconda Repubblica.  

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