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Montezemolo fiuta l'aria e si candida

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StavoltaLuca Cordero di Montezemolo sembra fare un po' più sul serio di altre volte. Della sua voglia di entrare in politica se ne parla da tempo e il presidente della Ferrari non ha mai fatto nulla per zittire queste voci. Anzi, ha sempre lasciato fare, con aria sorniona. Limitandosi solo ogni tanto a dare qualche debole smentita. Ieri, invece ha dato corpo – e sostanza – alle sue aspirazioni. E ha detto che l'idea di scendere in campo si sta facendo assai concreta. «Di fronte alle nostre proposte – ha spiegato intervenendo al congresso del Siap in corso a Napoli – la risposta della politica è sempre la stessa: "Se vuoi parlare di politica devi entrare in politica". E se la situazione continua a peggiorare, se questo è lo spettacolo che offre la nostra classe politica, beh, allora, cresce veramente la tentazione di prenderli in parola». «C'è bisogno – ha sottolineato Montezemolo – di una leadership che dica la verità, che abbia il coraggio di decidere, di rianimare l'Italia, di aiutarla a riannodare il filo della sua storia e di ritrovare la sua identità e la fiducia in se stessa. Credo che l'Italia sia come una Ferrari, una macchina straordinaria fatta per correre, per competere e per vincere. Non possiamo più permetterci di tenerla ferma ai box per paura di una sconfitta, dobbiamo rimetterla in moto. Tutti insieme». Poi, visto che la sua «collocazione» migliore potrebbe essere quella di leader del Terzo Polo, il presidente della fondazione Italia Futura ha pensato bene di attaccare prima il Cavaliere, poi Bersani e infine si è dedicato alla Lega. «Berlusconi che doveva fare la rivoluzione liberale – ha iniziato – oggi guida un Governo che più neostatalista e protezionista non si può, e le tasse su imprese e cittadini sono ai massimo storico». «Il Pd che poteva rappresentare la nascita di una sinistra riformista e moderna – ha continuato – è dilanato da dibattiti interni senza fine, tanto che spesso non siamo in grado di capire quale sia la sua posizione sui principali argomenti». L'ultima frecciata è per Bossi. «La Lega, che era nata per tagliare burocrazia e sprechi difende a spada tratta la conservazione di ogni poltrona pubblica su cui può mettere le mani, a iniziare dalle Province». «Nell'ultima crisi di Governo – ha concluso – Berlusconi è stato salvato da due parlamentari del partito di Antonio Di Pietro, che tutti i giorni ci delizia con nuovi epiteti rivolti al premier». Montezemolo è pronto. Pa. Zap.

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