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In Italia arriva la sushi-psicosi

Il ministro della Salute Fazio mangia sushi durantela trasmissione radio

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Il nuovo allarme che viene dal Giappone si chiama psicosi. Arriva insieme con la nube radioattiva che sta attraversando il sud Europa e all'ingiustificato timore sui cibi provenienti dal Paese del Sol Levante. Il pericolo non è sanitario. È economico. Bse, aviaria, diossina, mozzarelle blu hanno già provocato perdite nel settore agricolo per oltre cinque miliardi di euro e ora c'è il rischio che la paranoia nucleare causi danni ancora maggiori. Per questo motivo ieri la Confederazione italiana agricoltori ha voluto precisare che «i nostri prodotti agroalimentari sono al sicuro e non c'è alcun pericolo di contaminazione». Anche se la cosiddetta «nuvola» dovesse passare sulla Penisola (ma ieri le rilevazioni in Veneto e nel Lazio hanno dato esito negativo), il suo contenuto radioattivo è «insignificante». Stesso discorso per il pesce crudo. «La fuga dai ristoranti giapponesi è assolutamente irrazionale - spiegano alla Cia - Il tonno o il salmone serviti nei locali italiani sono praticamente nostrani. Piatti come il sashimi hanno bisogno di prodotti freschizzimi e, quindi, il pesce è solitamente quello locale». Il rischio, infine, «è irrisorio anche per quanto riguarda l'import da Tokyo, visto che le z«importazioni alimentari dal Giappone rappresentano appena lo 0,03 per cento dell'intero commercio agroalimentare in entrata dai Paesi stranieri». Un messaggio tranquillizzante che ha voluto lanciare anche il ministro della Salute , impegnato ieri davanti a un piatto di sushi in diretta e davanti a una webcam durante la trasmissione radiofonica Rai Un giorno da pecora: «I ristoranti giapponesi sono noti per il pesce fresco, quasi crudo. Secondo voi arriva dal Giappone il pesce fresco? Quello che si mangia è pesce pescato in Italia o nel Mare del Nord», ha sottolineato Ferruccio Fazio. Nel frattempo, però, dopo gli Usa e la Corea, anche la Russia, Singapore e Hong Kong hanno vietato l'ingresso sul loro territorio nazionale di latte, verdure, carne e pesce provenienti dalle aree vicine all'impianto atomico di Fukushima. A Tokyo le autorità hanno cercato di calmare le paure suscitate mercoledì dall'annuncio che una parte dell'acqua corrente della metropoli è risultata avere una presenza di radioattività pericolosa per i bambini con meno di un anno di età. I livelli sono scesi, ha affermato ieri il governatore della capitale Shintara, che ha bevuto davanti alle telecamere un bicchiere di acqua presa dall'impianto di purificazione di Kamanachi, quello risultato contaminato dalle particelle radioattive provenienti dalla centrale. E, mentre continuano le scosse di assestamento, il numero delle vittime ha superato le 26mila unità, tra morti e dispersi.

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