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La Nato non scende in campo

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Èil risultato della riunione che si è svolta ieri sera al quartier generale dell'Alleanza atlantica a Bruxelles. All'incontro, cui hanno preso parte tutti i rappresentanti dei Paesi membri, si è discussa l'approvazione di un piano di applicazione della risoluzione Onu 1973 che impone la no-fly zone. È stata la Turchia, secondo quanto riferiscono alcuni diplomatici, a opporsi a qualsiasi tipo di intervento della Nato in Libia bloccando l'approvazione di piani per lanciare perlustrazioni aeree sul Paese. È stato invece approvato il piano militare per applicare l'embargo sulle armi al regime di Tripoli deciso dal Consiglio di sicurezza dell'Onu. Ogni decisione dell'organizzazione ha bisogno del consenso di tutti i 28 membri dell'alleanza. I diplomatici hanno riferito anche che la questione della no-fly zone potrà essere affrontata non prima di domani. In precedenza, da Mosca la Russia aveva chiesto che si ponesse fine «all'uso non selettivo della forza» in Libia. «Nel quadro dei bombardamenti aerei in Libia, sono stati lanciati attacchi su obiettivi a carattere non militare». Anche la Cina ha espresso rammarico per i bombardamenti, ribadendo la sua opposizione all'impiego della forza nelle relazioni internazionali.

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