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La Nato avverte la Libia: basta bombe Rasmussen: "Crimini contro l'uomo"

Il leader libico Muammar Gheddafi

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Gli attacchi sistematici contro la popolazione civile in Libia potrebbero essere considerati come crimini contro l'umanità, e se Gheddafi continuerà ad attaccare la popolazione civile, la comunità internazionale non potrà stare a guardare: lo ha affermato il Segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen. "Simili attacchi generalizzati e sistematici contro la popolazione civile potrebbero essere considerate crimini contro l'umanità: se Gheddafi e i suoi militari continueranno ad attaccare la popolazione in modo sistematico, non posso pensare che la comunità internazionale e l'Onu resteranno a guardare", ha dichiarato Rasnmussen, sottolineando tuttavia più volte che l'Alleanza "non ha alcuna intenzione di intervenire" senza un chiaro mandato dell'Onu. MARONI CONTRARIO ALL'INTERVENTO MILITARE Un intervento militare in Libia "sarebbe un errore molto grave". Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni conversando con i giornalisti a margine del consiglio federale della Lega Nord a Milano. "Prima di decidere di bombardare, prima che i guerrafondai abbiano il sopravvento, bisogna sviluppare una politica di aiuti, un piano Marshal per evitare che con i bombardamenti possa esserci un nuovo Afghanistan. Lo ha detto anche la Clinton, se si interviene in modo sbagliato c'è il rischio di un nuovo Afghanistan o di una nuova Somalia con tutto nelle mani dei terroristi e certo questo non lo vogliamo". Per Maroni, proprio per questo ci vuole un piano dell'Unione europea che aiuti una transizione democratica.  

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