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Dall'armata indignata vorrei sapere

Le donne scendono in piazza per protestare contro Berlusconi

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Cinque innocenti quesiti all'invincibile armata delle donne in piazza: 1) Siete sicure che l'animo e lo stile con cui vi siete impegnate nella difesa della dignità delle donne non comporti il misconoscimento dei diritti di tutte quelle donne che attraverso i millenni – da Eva alla Maddalena, da Afrodite a Circe, da Angelica a Marilyn Monroe, e così via seducendo e ammaliando – sono ascese alla gloria della religione e dell'arte anche e forse soprattutto per il generoso contributo offerto dalla loro bellezza e dal loro fascino alle loro carriere terrestri e celesti? 2) Ignorate forse che persino la nascita della vostra patria, della quale tutte voi, imbevute come siete di valori storici e ideali patriottici, state in questi giorni celebrando un po' dovunque il 150° anniversario, poté avvenire anche grazie al contributo che una bella, audace e nobile puttanella, la marchesina Virginia Oldoini, meglio nota come la contessa Castiglione, poté dare alla causa andando a Parigi a infilarsi, non ancora diciottenne, dietro suggerimento del cugino Camillo Benso di Cavour, nel letto di Napoleone III?   3) Riflettete un attimino sulla possibilità che queste vostre piazzate giustifichino questo celebre passo di Federico Nietzsche: «Delle donne si potrà fare, con alcuni secoli di educazione, tutto ciò che si vorrà, perfino degli uomini. Esse un giorno acquisiranno tutte le virtù maschili. Ma come sopporteremo il conseguente stadio di transizione, che forse potrà durare persino un paio di secoli, durante i quali le follie e le ingiustizie femminili, loro antichissimo retaggio, pretenderanno in più di prevalere su tutto ciò che è stato appreso e acquisito? Sarà questo il tempo in cui tutte le arti e le scienze saranno inondate e sommerse da un inaudito dilettantismo, il pensiero sarà condannato a morte da un chiacchiericcio dissennato, e la politica diventerà più fanatica e partigiana che mai». 4) Si sussurra che dalle innumerevoli assemblee femminili tenute nel corso di questa toccante giornata di lotta nelle milleduecento città che vi hanno partecipato siano uscite le seguenti proposte di questo tenore: a) Condannare a morte la bellezza; b) Mandare al rogo lo charme; c) Abolire non soltanto la mitologia greca e il culto di Venere Callipigia, ma anche quello di Maria Vergine, visto che non si capisce per quali imperscrutabili meriti e virtù intellettuali e professionali quella fanciulla giudea, presumibilmente analfabeta e in ogni senso disimpegnata, potè sedurre l'Eterno e convincerlo a fecondarla soltanto col potere di un grazia innata; d) Distruggere i nudi di Giorgione, Tiziano, Michelangelo, Veronese, Tiepolo, Goya, Renoir eccetera; e) Coprire gli schermi televisivi e cinematografici che mostrino cosce e culi politicamente non corretti: obbligare ope legis tutti i maschi dai quindici ai novant'anni a cedere alla lusinghe di tutte le befane della nostra società politica e culturale, nonché a innamorarsi di loro. Confermate queste indiscrezioni? 5) Sareste infine disposte ad ammettere che i vari e dissonanti motivi per cui detestate Berlusconi esprimono in fondo il sospetto che egli potrebbe a buon diritto legittimare i suoi gusti erotici limitandosi a prendere il posto di Cecco Angiolieri nell'ultima terzina del suo celebre sonetto, ossia mettendosi a canticchiare: «S'io fossi Silvio, come sono e fui, | torrei le donne giovani e leggiadre | e vecchie e laide lasserei altrui»?

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