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Su «Oggi» le foto di Noemi minorenne alle feste del Cav

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.Ad annunciarlo è il settimanale Oggi in edicola da questa mattina che rivela la possibilità che ci siano delle foto e dei video di Noemi Letizia, ancora minorenne, nelle abitazioni del presidente del Consiglio a Roma e in Sardegna. Scatti e riprese della giovane napoletana che sarebbero contenuti nel materiale in mano a Vincenzo Oronzo, fratello di Roberta, la giovane che fu ospite del premier a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa assieme alla ragazza di Casoria. «In una foto, Berlusconi in abito e camicia scura sorride tra Noemi Letizia e l'amica Roberta Oronzo», scrive il settimanale in un'anticipazione, precisando che la foto «sarebbe stata scattata a Villa Certosa in occasione del Capodanno 2009, quando le due ragazze erano minorenni». Secondo Oggi, poi, ci sarebbero anche due video girati a Villa Certosa (in uno Noemi balla scatenata da sola su un palco) e quattro girati a Palazzo Grazioli (in uno Noemi apre un armadio pieno di giacche da uomo). Ma se da un lato continuano ad emergere novità sulle feste del premier, dall'altro è il sociologo Franco Garelli sul nuovo numero di Famiglia Cristiana a definire come «inquietante» lo scenario che emerge dal sondaggio realizzato dal giornale dei Paolini nel quale veniva chiesto se la Chiesa avesse sbagliato qualcosa nell'educare i suoi fedeli. Un quesito che ha sottolineato come tra chi va a messa alla domenica, il 28% è indulgente verso Berlusconi, il 16 continua ad ammirarlo, il 6 si dichiara ancora suo tifoso; gli indignati sono il 13% e i critici il 37. «Dunque, fifty-fifty», sottolinea Famiglia Cristiana anche se, come aggiunge Garelli, «il dato di maggior rilievo è il fatto che i più scandalizzati dalle recenti vicende di Arcore si ritrovano tra quanti non entrano mai in chiesa o lo fanno solo una tantum o nelle grandi festività». Il sociologo infine ha sottolineato che «la tolleranza verso le scappatelle del premier (definiamole così!) può essere dovuta alla propensione - tipica dei credenti - a condannare il peccato ma non il peccatore». Tuttavia, conclude, «è ben curioso e preoccupante che il livello di indignazione sia meno forte tra i praticanti assidui che nel resto della popolazione, indipendentemente dagli orientamenti politici di ognuno».

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