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Fuga dall'Egitto

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diMARINO COLLACCIANI Massima cautela nel frequentare luoghi affollati, evitando zone di assembramento. Un avviso ai viaggiatori italiani che si recano in Egitto rivolto dal sito della Farnesina «viaggiare sicuri», dopo i morti e i feriti dell'altroieri. Qualche giorno prima analogo allarme aveva riguardato la Tunisia dove cecchini appollaiati sul tetto dell'Hotel «Maghreb arabi» - nel centro della capitale, a pochi passi dalla sede della Banca centrale - davano un'idea eloquente della sommossa in atto. Scene di guerra che accomunano due delle mète turistiche preferite dagli italiani, capaci di contribuire non poco alla crescita economica di due Paesi con i quali da anni si sono rafforzati legami commerciali e di amicizia. Ora, però, a Tunisi non è il momento degli abbracci e delle pacche sulle spalle: c'è poco da stare allegri, al punto che i cittadini hanno costituito gruppi di auto-difesa ed eretto barricate in molte strade per meglio controllare il transito dei veicoli. E a Cartagine, a 15 chilometri da Tunisi, la situazione non è migliore: siamo sulla costa mediterranea. Ecco, il Mediterraneo. Mare solcato anche da grattacieli galleggianti, griffe italiane del turismo da crociera. Tornando all'Egitto, gli scali ad Alessandria sono blindati (la gente non scende a terra) e nella Capitale, anche se il peggio sembra passato, le visite al museo egizio segnano il passo. Una mezza buona notizia arriva dal web: Facebook è a conoscenza delle denunce di inaccessibilità del sito in Egitto, ma ieri ha sottolineato che non si è registrata alcuna variazione significativa di traffico dal Paese nordafricano. I manifestanti che protestano contro il presidente Hosni Mubarak hanno lamentato il blocco del socialnetwork, di Twitter e di altri siti web. Ma il governo del Cairo ha negato atti censori, ribadendo che rispetta la libertè di espressione. «Esaminando la questione, siamo a conoscenza delle notizie di un'interruzione del servizio, ma non abbiamo notato alcuna significativa variazione di traffico dall'Egitto». E di «significative variazioni» non parla al momento Cinzia Renzi, presidente della Fiavet, Federazione italiana agenzie di viaggio e turismo. «Al momento - l'esordio della dinamica presidente - in Tunisia non c'è turismo per come lo intendiamo noi. Il clima è da paragonare a quello che attualmente c'è in Sicilia, dunque freddo, anche se al Sud del Paese si registra qualche grado in più. La cosa, comunque, non sposta il tiro: in questo periodo dell'anno non c'è turismo balneare in Tunisia e, quindi, la grande massa di viaggiatori italiani non preme con la domanda, fatto salvo qualche tour nelle oasi o nelle città». Cosa la preoccupa? «Intanto la situazione in generale che mi auguro possa risolversi al più presto nell'interesse delle popolazioni coinvolte. Noi, peraltro, abbiamo annullato ogni tipo di viaggio fino al 31 gennaio. Dal punto di vista commerciale, lo sfondo della Pasqua che si avvicina potrebbe creare qualche ansia: tradizionalmente la ricorrenza religiosa è la vetrina della stagione estiva e da anni richiama in Tunisia molti turisti italiani attratti dal clima mite, quest'anno ancor migliore vista la data "alta". Sarebbe un peccato per un settore già colpito dalla crisi per molte destinazioni e che invece, proprio per la Tunisia e l'Egitto, trova linfa vitale grazie all'ottimo rapporto qualità-prezzo». Dunque, stessa situazione in Egitto? «No, perché lì fa caldo e in questo periodo si continua a vendere molto bene il mare. Sul Mar Rosso è tutto ok e, al momento, non registriamo alcuna disdetta dall'Italia». Da qualche anno è attiva una collabrazione della Fiavet col Ministero degli Esteri? «Sì e ne siamo orgogliosi: facciamo parte della Commissione dell'Unità di crisi che si riunisce nei momenti di emergenza. Collaboriamo - ha spiegato la presidente Cinzia Renzi - nelle comunicazioni e nell'assistenza a vari livelli. Basti rammentare lo tsunami, quando fornimmo anche le fotografie dei dispersi, e l'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull nell'aprile dello scorso anno, che ci vide in prima fila nell'agevolare il rientro degli italiani, soprattutto studenti, in giro per l'Europa». Insomma se il trend in Egitto è in ascesa, e resta il «salvadanaio» della agenzie di viaggio, grosso merito va a Sharm el-Sheik dove il sole splende sempre. «Non ci sono cancellazioni legate alle rivolte in atto - ci ha detto Marika Porta, responsabile delle relazioni esterne e della comunicazione di Domina Viaggi - . Al Coral Bay abbiamo una presenza superiore al 60 per cento della capienza del resort, in linea con gli standard degli anni precedenti. Già da metà febbraio, con l'acqua del mare che comincerà a riscaldarsi, contiamo di arrivare a una Pasqua da tutto esaurito».

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