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Le Pen boccia Fini

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Jean-Marie Le Pen e Gianfranco Fini

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Marine Le Pen eredita la leadership del Fronte Nazionale e annuncia la svolta: non sarà mai come quella di Fini che approfitta ancora una volta del salotto buonista di Fazio. È il volto fresco della destra estrema francese. Bionda, sorridente, Marine Le Pen è il nuovo presidente del Fronte nazionale. Succede al padre, il vecchio patriarca Jean Marie, il duro e puro che nel 2002 spaventò la Francia e l'Europa giocandosi al ballottaggio la poltrona dell'Eliseo con Chirac. Eletta alla presidenza con il 67 per cento dei consensi, Marine Le Pen eredita un Fronte nazionale che ha voglia di riscossa e soprattutto già erode il consenso di Sarkozy. Aria nuova nel partito di destra più conservatore in Europa. Nuova ma senza cedimenti sull'identità. E chi pensava già a un parallelo con la svolta di Fiuggi ha sbagliato totalmente. Marine Le Pen, dimostrando quel temperamento che il padre considera la prima qualità della figlia, non cede alla diplomazia e va già dura con i «camerati» italiani un tempo alleati. «Non credo che si possano fare paralleli - ha affermato la Le Pen - Tra l'altro credo che la svolta di Fini sia stata talmente radicale che alla fine è deragliato a sinistra...». Poi l'affondo. «In ogni caso - ha aggiunto - lui si alleò con Berlusconi, noi con l'Ump (il partito del centrodestra francese ndr.) non ci andremo mai. Il partito di Sarkozy - ha continuato - è in totale divergenza con i nostri principi. Loro sono europeisti, noi siamo per gli Stati nazione. Non c'è alcun punto in comune, ma una profonda differenza politica. Non scenderemo mai a patti elettorali». Lontanissimi gli anni degli abbracci tra Fini e Le Pen sul palco di Piazza del Popolo nelle prime campagne elettorali per le «Europee». Una bocciatura a tutto campo dalla signora della Destra francese che appena un mese fa ha scatenato un putiferio Oltralpe per le sue dichiarazioni sugli islamici. «Le preghiere dei musulmani per strada equivalgono all'occupazione nazista della Francia», ha detto. Molte critiche, ma tantissime espressioni di solidarietà al punto che il presidente Sarkozy, nel discorso di fine anno, ha ripreso lo stesso concetto. Marine Le Pen, 42 anni, una vita sentimentale burrascosa: si è sposata e divorziata due volte, non ha intenzione di rinnegare le proprie idee soprattutto quelle sull'immigrazione. Al contrario di quanto fatto da Gianfranco Fini, l'ex camerata del Movimento sociale italiano. I pilastri del Fronte nazionale non vengono traditi. Anti islam, contro l'immigrazione ma «senza razzismo», tiene a precisare la Le Pen. Vuole la pena di morte e la fuga dall'Ue la donna forte dell'FN: «La nostra proposta è chiara. Ripristinare lo stato-nazione, ridandogli tutta la sovranità perduta a vantaggio del mostro europeo che si sta formando a Bruxelles». Marina Le Pen vuole cambiare quell'immagine «caricaturale e non corrispondente alla realtà» che il Fronte ha all'estero: per questo punta su temi sociali contro la mondializzazione. Mai però, contro le idee che hanno fatto forte il partito. «Per gli elettori – ha detto Marine - la scelta del 2012 sarà semplice: dovranno decidere tra la mondializzazione e la nazione». Il Fronte nazionale con Marine Le Pen può diventare il terzo incomodo nelle presidenziali francesi. Fedele alla linea, a differenza di Fini, la figlia di Jean Marie Le Pen può sognare di correre per l'Eliseo dalla corsia «destra» senza ammiccamenti a sinistra.

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