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Renata prepara il "suo" partito

Il presidente della Regione Lazio Renata Polverini

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La sua stella polare è Berlusconi. Tanto che nel Pdl laziale più di qualcuno storce il naso. Ma non importa. La presidente della Regione Renata Polverini va avanti e alle prossime elezioni amministrative potrebbe presentare il suo partito. Il premier lo sa e l'avrebbe incoraggiata. Del resto quando la partita nel Lazio sembrava disperata, dopo la mancata consegna delle liste del Pdl a Roma e provincia, è stato il Cavaliere a metterci la faccia e a ribaltare il pronostico. Per questo la Polverini ha un legame particolare con il presidente del Consiglio e ora, con la sua benedizione, punta a formare un movimento che riesca a fare breccia sul territorio. Ma il via libera sarebbe condiviso anche dai vertici del partito. I capigruppo al Senato e alla Camera Gasparri e Cicchitto e lo stesso sindaco di Roma Alemanno avrebbero promosso la presentazione della lista Polverini alle Amministrative di primavera convinti che possa portare un valore aggiunto alla coalizione. Già un paio di mesi fa ha aperto ad Acilia, a due passi da Roma, la prima sezione della lista Polverini. Ma l'obiettivo della ex sindacalista dell'Ugl sarebbe più ambizioso: riempire il vuoto lasciato dal Pdl, complice l'assenza in Consiglio regionale dei big romani del partito. I numeri ci sono: al netto degli ultimi salti della quaglia, alla Pisana il Pdl ha 15 rappresentanti, la lista Polverini 14. Insomma lo spazio c'è. E in politica gli spazi si riempiono sempre. La Polverini sa dove andare. Non è un caso che gli esponenti del Pdl con cui si confronta si contino sulle dita di una mano. Su tutti l'eurodeputato e vicecoordinatore laziale Alfredo Pallone, diventato una sorta di parafulmine delle tensioni regionali. Poi, ovviamente, ci sono i suoi, i fedelissimi. Quelli con cui la Polverini ha condiviso il lavoro nel sindacato, quelli che conosce da tempo: Stefano Cetica, che ora è assessore al Bilancio, Giovanni Zoroddu, capo di gabinetto, Salvatore Ronghi, segretario generale della Regione. Quest'ultimo, sul terreno politico, è l'uomo-chiave: è stato vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, ha militato nel Mpa, conosce i partiti. Sarebbe lui il deus ex machina del nuovo movimento della Polverini. A dirla tutta lei ancora si schermisce e nega di voler in qualche modo ostacolare il Pdl (già bastano le tensioni alla Regione) ma le riunioni vanno avanti. L'ultima c'è stata pochi giorni fa. La Polverini ha incontrato i consiglieri della sua lista civica e avrebbe presentato il «piano» per la discesa in campo alle prossime elezioni amministrative. Ci sarebbero già alcuni candidati. Per ora di sicuro c'è la sua fondazione. Si chiama Città Nuove. Lei precisa che si tratta semplicemente di un «laboratorio». Una fondazione «costituita da persone che mi sostengono». Non un partito, dice. «Un luogo dove dialogare, un ulteriore strumento per raccogliere i contributi della società civile». Eppure la voglia di presentare proprie liste sarebbe sempre più forte. Anche perché la Polverini ha evitato di rimanere schiacciata dal Pdl e dal resto della sua coalizione. E se i vertici del partito maggiore del centrodestra le hanno fatto notare più di una volta la necessità di nominare nelle società regionali gli esclusi dalle ultime elezioni, lei rallenta. Non vuole fare la fine del governatore-bancomat, che diventa un mediatore tra le quasi sempre inconciliabili voglie dei partiti. No. La Polverini resta a distanza. Discute e cerca il confronto ma va dritta per la sua strada. Lo scontro con una parte del Pdl è inevitabile: alcuni l'accusano di non avere cura per gli interessi della coalizione. Anche se la questione da un milione di dollari resta sul tappeto: meglio che la Polverini formi sue liste alle prossime elezioni amministrative, rafforzando la propria immagine civica per diventare un punto di riferimento nel centrodestra, oppure che faccia più o meno la stessa cosa ma all'interno del Pdl? Un dubbio amletico. La Polverini preferirebbe il primo scenario. Anche se ancora la strada è lunga.

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