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Omicidi e attentati eccellenti

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Es'infittisce ancora di più se si contano pure i candidati eccellenti scampati ad attentati. Guardando agli albori ci sono stati i presidenti in carica. Abramo Lincoln, ucciso a colpi di pistola in un teatro di Washington da un attore sudista il 14 aprile 1865. James Garfield, ferito da uno squilibrato nel New Jersey il 2 luglio 1881 e spirato il 19 settembre. E ancora. William McKinley, impallinato da un anarchico a Buffalo il 6 settembre 1901 e anche lui morto dopo otto giorni di sofferenze. Ultimo nel calendario delle vittime presidenziali è John Fitzgerald Kennedy: Dallas, 22 novembre 1963 (cinque anni dopo toccò al fratello Bob). L'anagrafe degli scampati è più lunga. Senza andare troppo indietro, comincia Theodore Roosevelt: 14 ottobre 1912. Lo segue il lontano cugino Franklin Delano Roosevelt: febbraio 1933. Harry Truman: primo novembre 1950. E Richard Nixon, salvatosi da ben due attentati: 14 aprile 1972 e 22 febbraio '74. Lo stesso brivido è toccato al successore Gerald Ford, anche lui due volte, nel '75. Jimmy Carter è sfuggito alla morte il 5 maggio 1979 e Ronald Reagan il 20 marzo '81. Ci sono altri due omicidi che hanno scritto la storia Usa: Martin Luther King, 4 aprile 1968, e Malcom X, 21 febbraio '65.

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