Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«I violenti avevano il consenso della massa»

default_image

  • a
  • a
  • a

.E ha dimostrato che i protagonisti degli scontri di martedì a Roma non erano «pochi che hanno fatto violenze senza consenso». Non erano frange organizzate, non provocatori infiltrati, soggetti isolati, stranieri o black bloc. Anzi. Intorno «alle violenze di quelle manifestazioni», sostiene il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri, «c'era un consenso diffuso». Di chi si trattava, allora? «Penso a tutta una serie di centri sociali, gli stessi che il ministero dell'Interno segnala come portatori di violenze. Ma non si è trattato di un centinaio di teppisti che ha strumentalizzato la manifestazione». Stesso discorso per quelli che hanno rapinato il finanziere? «Dai giornali e, soprattutto dal Tempo degli ultimi due giorni, che ha pubblicato le sequenza delle immagini dell'aggressione, si evince che il finanziere è stato circondato da decine di manifestanti». Quindi, secondo lei, i manifestanti non avevano intenzioni pacifiche fin dall'inizio? «Chi porta il casco per partecipare a una manifestazione non ha intenzioni pacifiche. Il Pd sabato scorso ha organizzato un corteo e nessuno sfilava con il casco». Pensa che esista davvero il rischio di tornare a una situazione come quella di fine Anni Settanta? «L'escalation fu simile. Oggi al posto del Sim, lo Stato imperialista delle multinazionali, c'è il Caimano. Ma anche oggi vediamo in azione i cattivi maestri. Basta leggere che cosa ha scritto, non contento dei danni fatti in altre stagioni, Franco Piperno sul Riformista il 16 dicembre...». Che ha scritto? «Ha sostenuto che "parlare di black bloc fa passare quanto accaduto come un gesto specializzato di un settore minimale", mentre i violenti "godevano della solidarietà della maggioranza degli studenti"». Oggi, però, questi giovani non hanno un background ideologico... «I centri sociali sono molto ideologizzati. Sono meno ortodossi dei marxisti-leninisti di un tempo ma comunque si collocano in quell'area. Queste persone sono meno preparate culturamente e più ribelliste, però sono "cugini" di quelli degli Anni '70. L'ha detto anche il senatore del'Idv Pardi a Palazzo Madama». Lei ha letto in aula i nomi dei 23 rilasciati. Perché? «Perché se qualcuno dovesse ricaderci, e ci ricadrà, sapremo con chi prendercela, cioè con i magistrati che li hanno rimessi a piede libero».

Dai blog