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La lunga giornata del Cavaliere

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Alle9 è già nell'Aula di Palazzo Madama. Giusto il tempo di adempiere agli obblighi regolamentari (lettura del verbale della seduta precedente) e si parte. Silvio Berlusconi parla per circa mezz'ora. Poi si siede ed ascolta gli interventi dei senatori di maggioranza e opposizione. Distribuisce sorrisi e ringraziamenti. Ma ad un certo punto la stanchezza affiora e il premier si appisola qualche secondo. È a questo punto che decide di farsi portare un caffé. Perché il Cavaliere non vuole perdere nulla del dibattito e la maggioranza lo sostiene anche in questo. Ministri e senatori vigilano affinché non si addormenti nuovamente. Nel pomeriggio il presidente del Consiglio va a Montecitorio. Qui l'atmosfera è senza dubbio più frizzante. Alessandra Mussolini viene fermata un attimo prima che scagli il proprio telefonino contro Piero Fassino che, pur non pronunciando la parola, la definisce una "vajassa". Ma c'è anche un momento di agitazione quando la deputata Nunzia De Girolamo non riesce a terminare il proprio intervento. La tensione ed il lungo dibattito in Aula le giocano un brutto scherzo. Nulla di grave, solo un abbassamento di pressione.

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