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Onorevoli ammalati in corsia di sorpasso

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Persone in attesa alla Asl

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Tutti in fila. Dietro i privilegiati. Le liste d'attesa per una prestazione medica negli ospedali pubblici sono lunghissime. Lo dicono i dati. Tre mesi in stand by è la base di partenza. Ma si può arrivare a sei. Superando a volte anche un anno. Eppure il trattamento non è uguale per tutti. Chi conta, ha una carica istituzionale o ricopre ruoli politici può imboccare la corsia preferenziale e sorpassare i normali cittadini a destra. È il caso dell'onorevole Dario Colosimo. Un finto deputato alla Camera che grazie al suo assistente riesce ad accorciare i tempi per ottenere una risonanza magnetica. Basta qualche telefonata e un fax per mettere sull'attenti le direzioni sanitarie dei maggiori ospedali della Capitale. Così, fingendoci il portaborse di un politico abbiamo registrato le conversazioni. Si parte con la direzione sanitaria del San Camillo. L'onorevole ha una sospetta ernia del disco e deve fare una risonanza magnetica lombosacrale.   «Deve fare – chiede il dipendente dall'altra parte del telefono - un esame da noi?». Sì, facendo la richiesta tramite Recup abbiamo fatto una prenotazione, ma ci hanno dato appuntamento a marzo. «Allora volete un aiutino». Se si potesse... «Eh eh eh (ride, ndr). No perché basta chiamarle come si deve le cose... Che tipo di appuntamento volete?». Per una risonanza magnetica lombosacrale. «Bene basta che mi manda la richiesta. Nel limite delle nostre possibilità ci troviamo». Riusciamo ad accorciare i tempi? «Beh, penso proprio di sì. Stiamo dentro un paio di settimane». Missione compiuta. La lista non è più d'attesa. Tocca all'Umberto I. All'onorevole serve sempre una risonanza. Abbiamo fatto una richiesta tramite Recup. «Tramite Recup?». Sì. «Eh no, va bene ho capito». Però ci hanno dato appuntamento a maggio. Si può anticipare in qualche modo la visita? «Sempre qui da noi in radiologia centrale?». Sì. «Mi lasci i suoi recapiti». Certo, secondo lei si potranno accorciare i tempi? «Senz'altro (ride, ndr)». Perché l'onorevole tra due settimane vola a Bruxelles e deve sbrigarsi. «Ah ecco. Adesso chiamiamo subito e risolviamo». Il telefono della direzione sanitaria dell'ospedale San'Andrea squilla. Salve, abbiamo fatto una richiesta tramite Recup. Gli hanno dato un appuntamento a marzo. «Vede, purtroppo i tempi sono quelli». Mi scusi ma è possibile anticipare? «Devo chiedere al direttore sanitario. Ma la prenotazione è stata presa? È stata bloccata quella di marzo?». Alla fine no, perché ci hanno dato tempi lunghi. «Ha detto che ha chiamato il Recup regionale?». Sì. «Bene io allora adesso cerco di capire che si può fare e appena possibile la richiamo per dirle quando c'è disponibilità». La signora al telefono è molto gentile. Non si sbilancia, anche perché alla direzione sanitaria non hanno il calendario degli appuntamenti. Deve informarsi e poi, in caso, richiamare l'onorevole per comunicare se è possibile o meno accontentarlo. La disponibilità a risolvere il problema è palese. Fatebenefratelli, all'Isola Tiberina. «Come ha detto che si chiama?». Chiamo per l'onorevole. «Serve una Rnm a marzo?». Sì. «Per anticipare?». Sì. «Ma la richiesta di visita è proprio per l'onorevole Colosimo o per qualcun'altro?». Sì, lui deve fare la risonanza. «Senta io le do il numero di fax e lei mi invia la copia della prenotazione con i suoi riferimenti telefonici e poi le facciamo sapere». Quindi secondo lei c'è possibilità di anticipare? «Penso proprio di sì, ci mandi il fax intanto». Al Policlinico Tor Vergata il telefono squilla un intero pomeriggio. Poi dalla direzione sanitaria rispondono. «Chi ha detto che è?». L'onorevole della Camera Dario Colosimo. È possibile anticipare? «Beh, proviamo. Mandi una richiesta scritta con il nome dell'onorevole e ci proviamo. Le do il numero di fax». C'è possibilità di trovare uno spazio? Perché l'onorevole ha degli impegni istituzionali. «Per quando le serve?». Se riusciamo, nelle prossime settimane. «Ci proviamo e le do un riscontro, perché non ho davanti il calendario. La richiamo appena so qualcosa. Comunque non si preoccupi, ci proviamo e facciamo il possibile. Vedrà che qualcosa nelle prossime due settimane riusciremo a fare».  

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