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Pugno duro di Berlusconi "La soluzione in dieci giorni"

Da sinistra il capo della Protezione civile Bertolaso e il presidente del Consiglio Berlusconi

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«In 10 giorni la situazione a Terzigno può tornare nella norma». Berlusconi è determinato ma risolvere l'emergenza ci costerà 14 milioni. I riflettori dell'Europa si sono accesi sull'emergenza rifiuti in Campania, con conseguenze gravi in termini di immagine e finanziari. Non solo. Le manifestazioni di protesta legate alla discarica potrebbero fornire un pretesto per l'esplosione di un malessere ancora più profondo determinato dalla situazione di degrado di tutta la zona. Così il premier, dopo il Consiglio dei ministri, ha disegnato la strategia per affrontare l'emergenza. L'attività per lo smaltimento dell'emergenza rifiuti a Terzigno «sarà diretta da Guido Bertolaso, che si trasferisce a Napoli» e sarà attuata, dopo la rottura dell'incarico all'Asia, dai tecnici della Protezione Civile, «d'intesa con le istituzioni locali». Berlusconi ha garantito la disponibilità di fondi per le opere di compensazione. «Ci sono 14 milioni che riguardano Terzigno» ha detto e ha indicato anche un termine di meno di due settimane per la soluzione del problema. Quanto ai problemi di tipo sanitario (le emissioni maleodoranti che vengono dalla discarica di Terzigno) il premier ha assicurato che «in questo momento non ci sono preoccupazioni per la salute e entro dieci giorni saranno risolti anche i problemi degli odori e dei miasmi che tanto preoccupano la popolazione». Poi rispondendo alle accuse di aver affrontato l'emergenza con interventi precari, ha ribadito che «la soluzione al problema rifiuti in Campania che avevamo individuato è assolutamente valida e duratura nel tempo». Altro punto da chiarire era quello delle cave. Berlusconi ha innanzitutto precisato che si tratta di un sistema «provvisorio, in attesa dei termovalorizzatori che vengono usati in tutto il mondo per lo smaltimento dei rifiuti». Non solo. «Sono stati individuati come siti per discariche cave inutilizzate, che vengono poi ricoperte da un ampio strato di terra sul quale poi sorgeranno boschi e parchi». Quindi, ha aggiunto il premier, «attraverso qualcosa di utile alla collettività come lo smaltimento dei rifiuti, viene anche risanato l'ambiente ed il territorio laddove si erano aperte delle ferite». Berlusconi ha anche riferito l'opinione del ministro dell'Interno Maroni secondo il quale non ci sarebbe l'ombra della criminalità dietro le manifestazioni a Terzigno. Quanto all'allarme lanciato dal sottosegretario Alfredo Mantovano su finalità «al confine con l'eversione» dietro le proteste, il premier ha smentito che il fenomeno sia così grave da richiedere un piano di emergenza. Bertolaso è entrato nel dettaglio. «Entro novembre il termovalorizzatore di Acerra funzionerà a pieno regime» ha detto il capo della Protezione civile. «Due linee sono già in funzione e la terza sarà aperta a fine novembre». La sporcizia a Napoli si spiega con il fatto che «è una città ordinariamente sporca perché la raccolta ha avuto spesso battute di arresto». La situazione dello smaltimento dei rifiuti vede l'attività di 5 discariche che «hanno una disponibilità ancora di oltre un milione di tonnellate» ma «sono previste altre 3 discariche che saranno aperte in tempo prima che finisca la disponibilità delle altre 5». E poi saranno aperti «i termovalorizzatori di Napoli e Salerno» ha assicurato il capo della Protezione Civile, spiegando che con l'entrata a regime degli altri due termovalorizzatori «si risolverà tutto». Il problema quindi non è la mancanza di discariche. Bertolaso ha spiegato che quella di Chiaiano «è assolutamente a norma», potenzialmente in grado di ospitare tutta la spazzatura di Napoli, ma per accordi assunti in passato aperta a raccogliere il 40% dei rifiuti dal capoluogo campano. Per questa ragione, «i cumuli di spazzatura a Napoli derivano solo dalle difficoltà di Terzigno». Bertolaso, in risposta al centrosinistra, ha sottolineato che «nessuno aveva mai detto che il problema rifiuti era stato superato ma solo che l'emergenza era stata affrontata». Poi ha annunciato che sarà aperto un tavolo di confronto con la popolazione che in questi giorni sta protestando, per discutere tutti i problemi e per «assicurare che non ci sono rischi per la salute». La rivolta a Terzigno, osserva Bertolaso, «nasce dal fortissimo disagio che la popolazione ha dovuto subire nei mesi passati per il cattivo odore, per il passaggio dei camion e per tutte le situazioni che caratterizzano una gestione precaria di una discarica che è assolutamente a norma».  

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