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«Dobbiamo trattare coi talebani»

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.Ormai è chiaro. Anche Obama, che ha annunciato ieri un cambio di guardia al Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca sancendo così la vittoria delle «colombe» sui «falchi», sta cercando la strada del «disimpegno con onore». E bisogna preparasi a lasciare l'Afghanistan lo ammette pure Margherita Boniver, inviata speciale per le emergenze umanitarie della Farnesina. «La gravità e la precarietà della situazione sono sotto gli occhi di tutti - spiega - La strategia Isaf deve essere di nuovo messa a punto». In che modo? «Intanto ci sono due appuntamenti importanti: i 19 ottobre l'audizione del ministro degli Esteri afghano in Parlamento, occasione nella quale non mancheremo di rappresentare la crescente preoccupazione per i terribili lutti e la necessità di una strategia che porti alla riconciliazione tra gli afghani e a un ritiro concordato della presenza militare internazionale. Il secondo appuntamento è il vertice Nato di Lisbona a novembre, che dovrà portare a decisioni importanti e serie sulla revisione della politica Usa». Obiettivo? «Portare all'afghanizzazione del processo di pace». Cioè? «Gli afghani devono essere messi in grado di gestire da soli la situazione». Sta dicendo che finora abbiamo sbagliato? «È stato fatto moltissimo dal 2001 a oggi. Ma bisogna accelerare il processo per rendere l'Afghanistan sicuro». Il governatore leghista del Veneto Zaia ha detto che la terra dei talebani «si sta trasformando per il nostro Paese in un nuovo, tragico Vietnam». «È un paragone assurdo». Insomma, se non è un'exit strategy, che cos'è? «È indispendabile puntare di più sull'armistizio. È questo il traguardo». Sta dicendo che bisogna trattare con i terroristi? «Tutta la Nato spinge verso il processo di riconciliazione e Karzai sta già trattando». Fino a qualche tempo fa, però, nessuno cercava il dialogo con i talebani. Cosa è cambiato? «Prima lo avremmo fatto da un punto di debolezza. C'è un momento per ogni cosa e oggi la situazione è spaventosamente intricata. Urgono risultati positivi».

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