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Il Csm contro il Cav: «Le sue frasi minano l'autorità dei pm»

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Secondoquanto riferiscono fonti di palazzo dei Marescialli, «la decisione di richiedere la pratica a tutela è arrivata dopo quattro giorni di riflessione e confronto, con il tentativo di trovare la via migliore». Si era tentata anche la strada di un documento unitario, una lettera che il comitato di presidenza avrebbe dovuto trasmettere al capo dello Stato Giorgio Napolitano, che del Csm è presidente, per rappresentargli il «disagio» dei magistrati per le «denigrazioni» di Berlusconi. «Le sue frasi menano l'autorità dei pm», accusano. Ma i cinque consiglieri di centrodestra non hanno firmato la richiesta. Secondo Annibale Marini, Matteo Brigandì, Filiberto Palumbo, Bartolomeo Romano e Nicolò Zanon, infatti, il Csm deve «svolgere esclusivamente le alte funzioni attribuitegli dalla Costituzione, tra le quali non figurano iniziative idonee a inserirlo in dinamiche tipiche della lotta politica, che alimentano polemiche dannose per le Istituzioni». Contrario all'iniziativa anche Fabrizio Cicchitto: «Ancora una volta il Consiglio Superiore della Magistratura interviene nel dibattito e nello scontro politico e avvalora i rilievi sulla sua politicizzazione», afferma il capogruppo del Pdl al Senato. Nell'ultimo paragrafo della pratica richiesta - la cui apertura dovrà essere ora autorizzata dal comitato di presidenza del Csm - si sottolinea che le dichiarazioni del premier stigmatizzate dal Csm sono sì quelle contro De Pasquale, ma inserite in un clima di «attacco alla magistratura» più generale.

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