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I finiani in televisione, presenzialisti «barricaderi»

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Ifiniani hanno attaccato più volte nelle ultime settimane i vertici Rai, accusando l'informazione pubblica di mancanza di pluralismo. Ma i numeri dicono che i parlamentari di Futuro e Libertà hanno avuto molto spazio nei programmi di approfondimento giornalistico di Viale Mazzini. Il più presente in video è stato Italo Bocchino. Non più di una settimana fa il deputato di Napoli aveva attaccato: «Sulla Rai abbiamo superato la faziosità e siamo arrivati a un punto di non ritorno». E mercoledì insieme agli altri parlamentari di Fli ha presentato al governo una mozione per impegnarlo a garantire in Rai «i diritti di tutte le istituzioni». Eppure martedì 14 settembre è stato ospite di Bruno Vespa a «Porta a porta», Raiuno, e ieri ha replicato su Raidue ad «Annozero». Senza contare la partecipazione ad «Omnibus», il programma di approfondimento mattutino de La7. Anche cambiando canale, il 14 settembre ci si sarebbe imbattuti in un altro «falco» finiano, Fabio Granata ospite su Raitre di Giovanni Floris a «Ballarò». Granata, come Bocchino, si è diviso equamente tra Rai e La7: qui, mercoledì 22 settembre, ha partecipato a «Otto e mezzo». A «Porta a porta», lunedì 20 settembre, ha partecipato Silvano Moffa, mentre l'ex radicale Benedetto Della Vedova ieri mattina è stato ospite a «Omnibus». Naturalmente c'è anche Gianfranco Fini, che dopo la diretta del discorso di Mirabello del 6 settembre andata in onda su SkyTg24, La7 e RaiNews24, il 7 settembre era ospite d'eccezione di Enrico Mentana nel suo nuovo brillante Tg su la7. I finiani però non si accontentano. Le loro rivoluzionarie proposte politiche hanno bisogno di spazio. Forse per questo Bocchino il 13 settembre si è fatto intervistare da «Bitonto Tv». Perché la Rai non possiede «i requisiti di imparzialità, completezza, correttezza e realtà richiesti» dal servizio pubblico, come si legge nella mozione presentata ieri. Anzi, il direttore di punta dei suoi telegiornali, Augusto Minzolini, può «continuare liberamente a partecipare al gioco politico». Parole che avvicinano i finiani ai «barricaderi» del servizio pubblico, Michele Santoro e Serena Dandini. Eppure Bocchino, Granata e Moffa possono contare all'interno della dirigenza Rai su alcuni finiani non proprio di secondo piano: il direttore di Raiuno, Mauro Mazza, Angelo Mellone, nominato da poco direttore della radiofonia, e il vicedirettore dei Gr Rai Paolo Corsini. Insomma, Futuro e Libertà non è certamente fuori dalla «stanza dei bottoni» di Viale Mazzini. Ma fare intravedere il fantasma della censura può servire comunque a tenere i riflettori accesi sulla nuova forza politica. Purché se ne parli.

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