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Fini cerca casa per Fli

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Gianfranco Fini

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Un indirizzo per ora c'è. Via del Seminario 113, Roma. Zona Pantheon. Il palazzo è il Serlupi Crescenzi, di fronte al più famoso palazzo San Macuto dove hanno sedi le commissioni bicamerali come quella di Vigilanza sulla Rai e il comitato di controllo sui servizi segreti. Lì per ora c'è al secondo piano la sede di Farefuturo, la fondazione di Gianfranco Fini. Nello stesso palazzo, al primo piano, c'è un appartamento libero e che presto potrebbe diventare la sede di Futuro e Libertà. Tra i finiani è tutto un correggere, precisare, dissimulare. «Non sarà una sede». «Solo una stanza con un computer». «Solo un appoggio per le riunioni». «Appena una sedia con un fax per dare un numero all'ondata di persone che vogliono aderire». Insomma, è tutto un minimizzare. Quello che è certo è che i finiani stanno cercando una sede, un luogo. Per cosa? Per Futuro e Libertà. È chiaro che dare un indirizzo fuori dal Parlamento per la nuova formazione politica ne cambia di fatto la natura. Finora infatti gli uomini del presidente della Camera hanno preso iniziative soltanto nell'ambito di Camera e Senato dove hanno costituito gruppi autonomi dal Pdl. Ma hanno anche mantenuto, all'interno del partito del premier, incarichi di rilievo a eccezione di qualcuno che si è dimesso, come per esempio Enzo Raisi che si è dimesso da coordinatore provinciale di Bologna. Sì, non c'è dubbio: si tratta di un'ambiguità. Autonomi in Parlamento, dentro il Pdl fuori. Ora invece Fli si appresta ad avere un carattere anche all'esterno delle aule di Montecitorio e Palazzo Madama. Sarà anche per una questione meramente organizzativa ma di fatto i finiani stanno cercando una sede. E al momento quella trovata è un appartamento che si trova proprio al piano di sotto dove attualmente ha sede Farefuturo. I due locali sono tra l'altro unificati grazie a una scala interna che dalla sede della fondazione si imbocca proprio nello spazio dove ha sede la toilette. Tiri mancini del destino. I finiani stanno cercando - sempre per la sede nazionale - anche anche altri appartamenti nella zona centrale della Capitale. Inutile dire che la prima ipotesi era stata via della Scrofa, sede di Alleanza nazionale. Scartata l'idea di utilizzare proprio le stanze dell'allora partito fondato da Gianfranco Fini per la scontata opposizione degli ex rimasti nel Pdl, i suoi fedelissimi hanno provato a fare una piccola indagine di mercato sulla via più famosa per la destra. Ma non hanno trovato granché anche perché prima di loro gli ex An berlusconiani avevano già studiato mosse preventive. I luoghi, le sedi, le mura non sono aspetti secondari della politica. Come anche le sedie, gli scranni, le poltrone. E soprattuto la loro qualità, dove si trovino geograficamente. E così il gruppo senatoriale di Fli ieri si è riunito anche per discutere dove i dieci esponenti andranno a poggiare le terga. Nelle prossime ore Pasquale Viespoli si dimetterà da sottosegretario al Welfare per andare a fare il capogrupo a Palazzo Madama. Ma tra i dieci finiani c'è chi, come Giuseppe Valditara, vorrebbe che in aula il gruppo prendesse posizione alla sinista del Pdl, al centro, possibilmente come contraltare della Lega. E chi come Maurizio Saia invece vorrebbe sedersi alla destra del Pdl. La decisione, evidentemente, è vincolante anche per il futuro.

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