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De Lise per quattro ore davanti ai procuratori

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«Speroe penso di avere chiarito tutto» ha detto il magistrato. A riprova della sua ricostruzione, De Lise ha consegnato ai magistrati perugini titolari dell'inchiesta sulla presunta cricca degli appalti per i Grandi eventi copia del contratto di vendita dell'abitazione di Orbetello. Un atto - stipulato presso il notaio Vassalli il 30 giugno del 2009 - nel quale, come prevede la legge, sono indicati i numeri degli assegni circolari utilizzati per il pagamento. Ad acquistare la casa fu Maria Chiara Scoca, figlia dell'avvocato Franco Gaetano Scoca. Circa un milione di euro il prezzo complessivamente pagato per un immobile costruito «agli inizi degli anni Settanta». «Un fatto non secondario» secondo De Lise che aveva rivendicato come, a proposito di «case regalate», quando venne edificata «il signor Anemone (Diego, il costruttore al centro dell'indagine perugina ndr) non era ancora nato». Ieri il magistrato ha rivendicato di essersi presentato spontaneamente ai pm di Perugia Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi per essere sentito come persona informata dei fatti. Non è voluto entrare nel merito della deposizione durata circa quattro ore, ma ha sottolineato che «ci sono i dati di fatto». «De Lise ha riferito alla procura elementi utili per accertare la verità» ha sottolineato l'avvocato Francesco Gatti che ha accompagnato il magistrato senza comunque assistere alla testimonianza. Nel corso della lunga deposizione, a De Lise sono state mostrate le trascrizioni di alcune intercettazioni di telefonate con l'ex presidente del Consiglio dei lavori pubblici Angelo Balducci (il cui telefono era sotto controllo, mentre le utenze del magistrato non sono mai state controllate dagli inquirenti). I pm perugini hanno inoltre chiesto al presidente del Consiglio di Stato chiarimenti in merito al genero, l'avvocato Patrizio Leozappa, consulente legale di Anemone e Balducci nella controversia sugli appalti per i Mondiali di nuoto a Roma. De Lise si sarebbe comunque limitato a prendere atto della situazione. «Fa l'avvocato e ha i clienti che ha. Mia figlia l'ha conosciuto quando erano studenti alla Luiss. Non mi sono mai intromesso nei loro rapporti» aveva detto nei giorni scorsi. Nessuna domanda sarebbe stata invece rivolta al magistrato riguardo al periodo in cui presiedeva il Tar del Lazio.

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