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La vigilia di Mirabello tra applausi e vuvuzela

Gianfranco Fini e Francesco Rutelli

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Un paese di tremila abitanti si prepara per diventare, per un giorno, la capitale della politica italiana. A Mirabello il problema che attanaglia gli organizzatori non è come riempire la festa ed assicurare una platea degna all'attesissimo discorso di domani di Gianfranco Fini, semmai come gestire le migliaia di persone (se ne attendono diecimila) che domani arriveranno per ascoltare il presidente della Camera. Il paesino agricolo a dieci chilometri da Ferrara non è, a dir la verità, un posto sconosciuto alla politica italiana. Dall'inizio degli anni Ottanta la festa Tricolore rappresenta la ripresa della stagione per la destra italiana (prima Msi, poi An, l'anno scorso Pdl) e avamposto storico in terra di sinistra. Luogo degli affetti per la destra italiana: qui veniva sempre Almirante, qui fu designato Fini (che è quasi uno del paese, visto che sua madre è cresciuta qui) come successore. E qui, domani, si scriverà un altro capitolo, quasi inimmaginabile fino a qualche anno fa. IL PAESE SI PREPARA - Vittorio Lodi e lo staff della festa di Mirabello hanno però altro a cui pensare. Piazza Primo Maggio dove la festa si svolge può contenere poche migliaia di persone. Molti rimarranno fuori e potranno seguire il discorso sui maxischermi. Dai campi di erba medica alle porte del paese sono stati ricavati dei parcheggi: potranno essere ricevuti un'ottantina di pullman, che porterebbero 4mila persone. Il sindaco Angela Poltronieri (Pd, ma sempre vicina alla festa con fair play istituzionale) ha disposto la chiusura della strada che attraversa il paese e che collega Cento a Ferrara fra le 17 e le 21. E fra set televisivi e antenne paraboliche e una quantità di testate giornalistiche in continua crescita, Mirabello si gode una botta di popolarità mai sognata. Anche le forze dell'ordine saranno chiamate ad un lavoro straordinario, con una vigilanza rafforzata anche per evitare possibili incidenti derivanti da eventuali contestazioni più o meno organizzate. Non ci sarà, invece, un servizio d'ordine vero e proprio, ma saranno sicuramente in molti, fra gli organizzatori a stare un pò più che in campana. Aspettando Fini (il suo arrivo è previsto per le 15, prima del discorso ci sarà un incontro con i suoi parlamentari di Fli e con gli amici di famiglia di Mirabello) alla festa si lavora anche alla scenografia. Scomparsi tutti i simboli del Pdl il palco è fatto da due tonalità di azzurro con la scritta "Per l'Italia. Futuro e libertà" e un nastro tricolore svolazzante, quasi un bozzetto del simbolo del nuovo partito. Sopra, domani, non ci sarà un uomo solo: dietro a Fini che parlerà con un leggio all'americana ci saranno una quarantina di persone, più o meno tutti i deputati di Futuro e libertà. APPLAUSI E VUVUZELA - Il presidente della Camera intanto oggi a Labro ha raccolto applausi e cori di sostegno alla festa di Alleanza per l'Italia. Il presidente della Camera ha tenuto un intervento di saluto apprezzato dai sostenitori del partito di Francesco Rutelli. Non solo, quando Gianfranco Fini è sceso dal palco per salire a bordo della vettura che lo ha portato via dall'antico borgo di Labro, è stato circondato da una folla che lo ha applaudito, gli ha rivolto urla di sostegno e qualcuno gli ha rivolto la sollecitazione "mandalo a casa", in un riferimento chiaro a Silvio Berlusconi. Un altro signore, andando oltre l'attuale situazione politica, ha detto a Fini: "vinciamo!". Il presidente della Camera, con sense of humor gli ha risposto: "quanto? Uno a zero". Insomma, la terza carica dello Stato si gode la vigilia del giorno atteso da buona parte il mondo politico. In difesa del discorso di Gianfranco Fini ci saranno tra l'altro 200 vuvuzelas, le fastidiose trombette rese celebri dal Mondiale di Calcio in Sudafrica. L'arsenale acustico  è nel bagagliaio dell'auto il senatore del Pdl Maurizio Saia. "Le useremo per sovrastare eventuali contestazioni contro il presidente Fini - spiega - abbiamo deciso di controcontestare non con un servizio d'ordine tipo anni '70 ma semplicemente con un po' di coriandoli e vuvuzelas che pianteremo negli orecchi di chi vuole contestare Fini durante il comizio". CARTELLI CONTRO - Sulle pagine del sito di di Generazione Italia, però, si respira un clima meno goliardico.  "Abbiamo qualche amico anche a Palazzo Grazioli. E qualche uccellino lì intorno. Che ci hanno rivelato una notizia interessante. Sventati i pullman degli squadristi, grazie alla nostra denuncia, alla testimonianza di Vitale Mattera e chi più ne ha più ne metta, hanno ben pensato nel palazzo romano di immaginare un'altra forma di contestazione nei confronti del Presidente della Camera che domani terrà il suo intervento in quel di Mirabello, all'interno della ormai famosa e attesissima Festa tricolore futuro e libertà". E' quanto si legge sul sito di Generazione Italia. "L'idea era semplice - continua -, poco simpatica e nemmeno tanto nuova: esporre dei cartelli con su scritto 'FINIamola'. Avevano anche fatto gli appositi sopralluoghi. Tutto pronto insomma, ma li abbiamo sgamati ancora una volta.  E quindi il gioco si ripete: siamo sicuri che avendo svelato l'intenzione, domani non avremo la sfortuna di assistere a questa manifestazione stupida e desolante. Altrimenti, conosciamo il mandante. O quanto meno il suo indirizzo".  

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