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Un uomo solo in barca

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Ormaitutta la carta stampata ha scaricato Fini. Abbandonato ad un triste destino. Quello di un uomo che domenica scorsa aveva detto «di non voler cedere in nome della trasparenza e della legalità» e che ora proprio con quella legalità sembra costretto a fare i conti. E così, mentre Il Giornale e Libero raccolgono fiumi di firme di lettori pronti a chiedere le dimissioni del presidente della Camera, il «quotidiano-partito La Repubblica» (così ama definirlo il capogruppo alla Camera del Pdl Fabrizio Cicchitto, ndr) è costretto a fare marcia indietro. Ed è proprio il direttore Ezio Mauro a lanciare la sfida a Fini invitandolo a dire tutta la verità, non solo la «sua verità»: «Dopo avere detto la sua verità sull'affare Montecarlo, deve pretendere la verità da Giancarlo Tulliani». Ma non solo Repubblica cambia strategia. A seguire l'esempio del quotidiano di Largo Fochetti ci sono anche Il Riformista di Antonio Polito e Il Fatto Quotidiano diretto da Antonio Padellaro. Il primo addirittura ha aperto ieri il giornale con un articolo dal titolo Il dossier Tulliani commentato da un pezzo di Caldarola dal titolo quanto mai significativo: «Quanto potrà resistere Gianfranco?». E il settimanale glamour Vanity Fair che ci sta a fare? Logico, anche Enrico Mentana nella sua rubrica ha scaricato il presidente della Camera: «La casa di Montecarlo e i suoi inquilini: un brutto bagaglio per Fini».

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