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Poveri con ville, yacht e Ferrari

Spese folli: i controlli dell'Agenzia delle Entrate

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Poveri con la villa al mare e in montagna, con la Ferrari in garage e lo yacht. Alcuni sono pensionati in difficoltà, altri nullatenenti. Almeno sulla carta. Ma spendono e spandono come paperoni. Un italiano su due guadagna meno di 15 mila euro all'anno, i ricchi, che conquistano più di 200 mila euro all'anno, sono soltanto lo 0,2 per cento dei contribuenti (poco meno di 76 mila persone), quelli che ottengono 100 mila euro l'1 per cento. Eppure le auto di lusso immatricolate sono un milione e le barche oltre dieci metri ben 94 mila. Insomma, dando un'occhiata alle dichiarazioni dei redditi degli ultimi due anni, i conti non tornano. I guadagni degli italiani sono calati ma il mercato del lusso è l'unico che non conosce crisi. Anzi, nel 2009 e nel 2010 è cresciuto, rispettivamente, del 2,4 e del 4,8 per cento. Ma i clienti, per il Fisco, sono sulla soglia della povertà. I contribuenti del Belpaese sono 41 milioni.   Lo stipendio medio lordo, compresa la tredicesima, è 1.453 euro al mese (dati del 2009). Ma perché privarsi di andare in giro con l'ultimo modello di Ferrari o Lamborghini? O avere uno yacht su cui ospitare amici e parenti? Infatti tanti non se ne privano. Benché la povertà sia davvero diffusa. I titolari di alberghi e ristoranti guadagnano, in media, 1.159 euro lordi al mese. Va meglio ai tassisti che portano a casa 1.299 euro al mese, ancora di più ai commercianti: 1.525 euro. Ma come fanno gli italiani a permettersi, ogni anno, l'acquisto di 200 mila auto che superano i 50 mila euro ciascuna se quelli che guadagnano 300 mila euro sono soltanto 17 mila? Un mistero. Un vero e proprio giallo sugli yacht: 2 su 3 risultano intestati a pensionati che non hanno avuto eredità improvvise né vinto la lotteria, così come una villa di lusso su due. C'è poi chi si accontenta di affittare la dimora dei suoi sogni: il mercato degli affitti di residenze di lusso è aumentato nel 2009 del 3,7 per cento. Tra i più poveri va peggio ai dipendenti statali (3 su 10 guadagnano meno dei fatidici 15 mila euro all'anno) mentre 2 su 10 sono lavoratori autonomi, gli altri pensionati.   Il Paese è spaccato: i lombardi guadagnano il doppio dei calabresi (22 mila euro e rotti all'anno contro poco più di 13 mila). I residenti del Lazio superano la soglia dei 21 mila euro, poco sotto quelli dell'Emilia Romagna e del Piemonte. Va peggio a Basilicata e Puglia, dove, in media, non si superano i 14.500 euro, e alla Sicilia (15.160 euro lordi all'anno). E se la crisi ha colpito tantissimi italiani, non ha scalfito i poveri possidenti, che aumentano, anche nel 2010, del 5 per cento.  

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