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È Renata Polverini l'anti-Tremonti

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Genteche ha raccolto voti. Fatto campagna elettorale. Mandato a casa la sinistra. Molto male. Segno che Tremonti non ha affrontato con la serenità necessaria questo passaggio delicato che riguarda la manovra. Il ministro dell'Economia è in gamba, è anche un leader in potenza spendibile per il futuro, ma a patto che impari l'arte della diplomazia e non sottovaluti che gli sta crescendo intorno. E qui c'è un fatto nuovo che però non mi sorprende: il vero anti-Tremonti in questi giorni di battaglia campale tra il governo e gli enti locali si chiama Renata Polverini. Avevo già anticipato nei giorni scorsi che in molti stanno facendo i conti senza l'oste e i fatti confermano che la signora è corazzata piuttosto bene e armata di tutto punto. Basta leggere l'intervista del nostro Alberto Di Majo per rendersi conto che la Polverini ha una marcia polemica in più e un piglio decisionista che la farà andare ancora molto lontano. Ha ereditato una situazione disastrosa dei conti regionali, è stata costretta a varare una giunta che è un compromesso politico forzato dall'assenza del Pdl alle elezioni, ha dovuto ergere un muro contro i partitanti del Pdl che pensavano di farne un sol boccone e trasformarla in un pupazzo, ma ora si sta dimostrando coriacea, puntuta, graffiante. Parla e agisce solo quando è necessario, ha il vaffa incorporato quando serve a far capire che il gentil sesso ha i guantoni da boxe ed essendo una che viene dal sindacato è abituata a trattare all'infinito. Giulietto non ha tempo per riceverla? Lei aspetta, poi la sabbia nella sua clessidra finisce e a quel punto Renata bussa direttamente alla porta del Cavaliere. Zac! La Polverini è una maratoneta della trattativa, sa essere paziente, ma farla incazzare non è una buona idea. Ha denti affilatissimi. Nell'intervista che pubblichiamo sul nostro giornale snocciola fatti oggettivi che una persona di buon senso non può che condividere. Il Lazio è stato investito pesantemente dalla manovra. Passi che questa realtà venga negata dai leghisti in cerca del celodurismo smarrito, ma lo spartito suonato dal governo non può essere quello fotocopiato nella sede della Lega. Tremonti è un uomo abile e intelligente, insostituibile nella sua funzione, solo che ogni tanto il suo rapporto privilegiato con il Carroccio lo porta a dimenticare che l'Italia è una e il granaio dei voti del Pdl – il suo partito – è soprattutto nel Mezzogiorno. La Polverini ha appena iniziato il suo cammino politico, i suoi primi passi mi fanno pensare che riserverà ancora qualche colpo ai maschietti un po' superbi del Palazzo. Rischiano tutti di far la figura del personaggio dei fumetti Andy Capp, che dopo aver bighellonato tutto il giorno nei pub, rientrava a casa e beccava una mattarellata in testa. Mario Sechi

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