Per Bossi è pace fatta tra governo e Regioni

«Oggi è scoppiata la pace tra il ministro Tremonti e le Regioni». Umberto Bossi non ha dubbi, ormai quel lungo braccio di ferro tra l'esecutivo e i governatori dovrebbe far parte del passato. Una convinzione per il ministro delle Riforme nata dopo aver ascoltato le parole di Giulio Tremonti durante la presentazione a palazzo Chigi della relazione sul federalismo fiscale. E basta andare a leggere i 32 fogli del documento per capire che, se da un lato le Regioni dovranno sostenere dei tagli per colpa della Manovra, dall'altro il governo si è dimostrato ben disponibile a "risarcire" i sacrifici degli enti locali mettendo a disposizione i tecnici del ministero dell'Economia per consentire ai governatori di poter utilizzare quei 40 miliardi di euro che l'Europa ha destinato all'Italia ma che ancora sono inutilizzati: «Le Regioni - spiega Tremonti - hanno speso finora solo una minima parte delle risorse garantite dai fondi strutturali europei per il periodo 2007-2013, ovvero 3,6 miliardi di euro su circa 44». Una proposta che però sembra non entusiasmare né il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani («la pace vera tra Regioni e Tremonti arriverà nel momento in cui il governo si renderà disponibile a rivedere i tagli»), né i cinque governatori delle Regioni del Sud che in una nota congiunta non hanno perso occasione per chiedere un ulteriore confronto con il governo. Infatti i presidenti di Lazio, Campania, Calabria, Abruzzo e Molise pur confermando «una linea propositiva improntata alla coesione e all'unità di intenti», pongono alcuni temi specifici in merito alla manovra finanziaria, in particolare per quanto riguarda «l'attenuazione del patto di stabilità, soprattutto per quelle Regioni che devono osservare il piano di rientro nella sanità, con conseguente sblocco delle premialità riferite ad anni precedenti e non ancora erogate, perché vincolate agli adempimenti del piano stesso».