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Berlusconi parla a Confcommercio: basta burocrazia, Italia da cambiare

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

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"Cambiare il rapporto tra lo Stato e i cittadini. Basta calvario, bisogna finirla con le decine di autorizzazioni necessarie per aprire un esercizio commerciale". Lo afferma Silvio Berlusconi all'assemblea della Confcommercio. "Si potrà fare tutto ciò che non è vietato dalla legge. Si vuole aprire una pizzeria? Si aprirà senza chiedere autorizzazioni", dice il premier. "Lo Stato, a sessanta giorni dall'inizio dell'attività, effettuerà una visita di controllo da parte di un solo ente che dirà che cosa va cambiato per la legge". Per Berlusconi si tratta di "una vera rivoluzione liberale. Lo faremo - annuncia il Cavaliere - prima con una legge ordinaria e poi con una riforma dell Costituzione dell'articolo 41". ISTITUZIONI DA RIFORMARE "Bisogna riformare le istituzioni del Paese e la Costituzione per renderla adatta alle esigenze di un Paese moderno, che vive in una globalizzazione totale e deve avere gli strumenti per intervenire con tempestività ed efficacia". Lo ha ribadito il premier nel suo intervento all'assemblea di Confcommercio. "L'architettura istituzionale scritta dai nostri padri - ha spiegato Berlusconi - risentiva del timore che ritornasse la dittatura. E quindi hanno spartito i poteri tra i diversi organi: Parlamento, capo dello Stato, Corte Costituzionale, e tolto ogni potere al Consiglio dei ministri e al presidente del Cdm". Dunque, "bisogna riformare la Costituzione". INTERCETTAZIONI  "La legge sulle intercettazioni  è stata discussa a lungo, ora alla Camera si parla di metterla in calendario a settembre, vedremo poi se il capo dello  Stato riterrà di poterla firmare, ma comunque mi risulta che la Consulta è pronta ad abrogarla". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante il suo intervento a Confcommercio. "C'è una piccola lobby di magistrati e giornalisti - ha  affermato - che si oppone a questa legge. Per fare questa legge che tornasse ad affermare un principio fondamentale di libertà, ci abbiamo messo quattro mesi, ascoltando in tutte le direzioni, poi è stata varata dal Cdm. E' rimasta alla Camera 11 mesi,  è passata al Senato e ci è restata altri 12 mesi e mezzo, adesso alla Camera si parla di metterla in calendario a settembre. Poi vedremo se il capo dello Stato riterrà di poterla firmare e poi non piacerà ai pm di sinistra che ricorreranno alla Consulta che la abrogherà". Poi il premier denuncia: "In Italia siamo tutti spiati,  ci sono 150mila telefoni sotto controllo e questo è intollerabile, non è una vera democrazia". Ma il Cavaliere si dice però anche convinto che sulla legge contro le intercettazioni, quando sarà in vigore ("adesso si parla di metterla in calendario alla camera a settembre"), calerà la scure della Corte Costituzionale "che, come già si sente dire, la abrogherà su richiesta dei pm di sinistra". LO SFOGO "Il Governo ha fatto molto ma se le condizioni di operatività fossero diverse potremmo fare molto di più". Il premier si foga: "In mezzo a tutte queste difficoltà dovute all'architettura istituzionale, il Governo ha fatto e operato: ti consegno una pre-copia del nostro lavoro di due anni - il Cav si rivolge al presidente Carlo Sangalli - realizzato con molta fatica. Ma se le condizioni di operatività fossero diverse potremmo fare molto di più". Le lungaggini parlamentari, gli ostacoli che impediscono al governo di fare le riforme, come quella sulle intercettazioni: Silvio Berlusconi si  lascia andare ad un momento di amarezza parlando all'assemblea della Confcommercio. "A volte mi viene voglia di tornare  a fare l'imprenditore o di andare in pensione...".  MANOVRA "So che la crisi è stata dura, ma sono sicuro che la ripresa esiste e si fonda soprattutto  sul fattore psicologico". E' quanto ha spiegato Silvio Berlusconi  concludendo il suo intervento all'assemblea della Confcommercio. "Bisogna avere fiducia nel futuro e non lasciarsi prendere dal pessimismo che certe parti della sinistra e della informazione diffondono a piene mani", afferma il presidente del Consiglio. Il Cavaliere sottolinea che l'Italia ha cominciato l'anno "meglio di Francia e Germania. La produzione è aumentata, siamo nella direzione giusta". "Lo Stato ha applicato un rigore assoluto. La manovra - dice Berlusconi - non comporta sacrifici alle imprese".  

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