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La riserva indiana di Walter

Veltroni

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Non è una corrente. Piuttosto una riserva. Indiana. Walter Veltroni inaugura la sua scuola di politica e già il nome è un programma: Democratica. Cioè aperta a tutti. Ma tutti, tutti. Per l'occasione, infatti, l'ex segretario del Pd ha richiamato conoscenti, amici, combattenti e reduci. Reduci dei Ds come Gavino Angius. Reduci nel senso letterale del termine visto che, proprio quando il caldo comincia a fiaccare la resistenza dei presenti, nell'appartamento al quarto piano di via Tomacelli (parte della ex sede del Manifesto ndr) fa il suo ingresso Piero Terracina. Uno dei sopravvissuti di Auschwitz e l'uomo che Veltroni - la citazione è letterale - ama di più dopo la sua famiglia. Insomma uno spaccato della galassia veltroniana cui l'ex sindaco di Roma ha sapientemente aggiunto pezzi di ex Correntone Ds che oggi militano in Sinistra ecologia e libertà (e che lui ha contribuito a cancellare dal Parlamento con il mancato accordo programmatico alle politiche del 2008), giovani e vecchie promesse del Pd, qualche pezzeto di Idv e anche un pizzico di Udc. Agitando bene quello che ne esce è una scuola che non sarà una riedizione della Frattocchie del Pci e, così recita la presentazione, «vuole coltivare la comune ambizione di migliorare il nostro Paese».   L'impressione, però, è che quella messa in piedi da Walter sia una sorta di riserva indiana all'interno della quale costruire, dopo la traumatica esperienza da segretario, il «suo» partito. Per farlo però, un po' come accadeva ai tempi del Pd, Veltroni ha bisogno di tutte le «figurine». Dall'imprenditore al regista, dallo studioso al giornalista, al politico. Ecco quindi il ciclo di conferenze sulle personalità della storia italiana che, dopo Piero Fassino (parlerà di Piero Gobetti), vedrà alternarsi Fabio Mussi (fratelli Rosselli), Ugo La Malfa (Piero Calamandrei), Arturo Parisi (Beniamino Andreatta). Il seminario estivo che si terrà a Bertinoro (Fc) dal 23 al 27 luglio e dove l'unica conferenza politica vedrà Nichi Vendola, Matteo Renzi, Claudia Mancina e Pierluigi Castagnetti parlare di valori non negoziabili. E poi l'incontro a 30 anni dalla strage di Ustica (25 giugno a Bologna) con ospiti, tra gli altri, Pierferdinando Casini e Giuseppe Pisanu. E ancora il seminario sulla legalità da organizzare in Calabria insieme a Farefuturo. Ma anche lezioni sul giornalismo da far tenere, magari, all'ex direttore di Raitre e «papà» di Michele Santoro Angelo Guglielmi o al direttore di Rainews24 Corradino Mineo (entrambi presenti alla presentazione). I vertici di Democratica, poi, sono un piccolo capolavoro di veltronismo. Nel cda ci sono l'ex governatore sardo Renato Soru (dopo la sua sconfitta Walter decise di dimettersi da segretario), gli imprenditori-deputati che Veltroni candidò alle politiche del 2008 Maria Paola Merloni e Massimo Calearo, l'industriale della plastica Guido Ghisolfi e Raffaele Ranucci, vecchia conoscenza del mondo politico-imprenditoriale capitolino. Tesoriere è sua moglie, l'editrice Anna Maria Malato (suoi i libri di storia strategicamente posizionati nella libreria Ikea sul corridoio), mentre l'ex direttore del teatro di Roma Giovanna Marinelli sarà il segretario generale. Sullo sfondo i soliti Ettore Scola, Vincenzo Cerami, Giovanna Melandri, Paolo Gentiloni, Marianna Madia. Vecchie conoscenze della riserva indiana di Walter.

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