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Nel Pd è caccia ai "grembiulini"

Nichi Vendola

Scacco matto ai Democratici

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  Nel Pd è caccia al massone. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sull'adesione di alcuni esponenti dei Democratici alla massoneria, è bufera sulle parole del presidente della Commissione di garanzia del partito, Luigi Berlinguer. «Non c'è un pregiudizio verso la massoneria e tutte le associazioni di quel tipo, perché non ce n'è una sola. Non possiamo chiudere le porte del partito se non si dimostra che sono società segrete. E ora sembra che non lo siano più», ha detto Berlinguer al quotidiano online Affaritaliani.it. «Chi vuole entrare nel nostro partito deve dichiarare che è iscritto a una società di quel tipo, poi deve presentare lo statuto e i documenti spiegando che tipo di attività viene svolta e, terzo, deve documentare che ha rapporti di mutuo sostegno interno e di che tipo sono questi rapporti di solidarietà per verificare da parte nostra se questo può inficiare o meno la correttezza, l'imparzialità e l'uguaglianza dei cittadini e non creare dei favoritismi rispetto agli altri. Questo è il punto chiave. In quel periodo è sospeso l'ingresso nel Pd, finché non si completano le verifiche». Dunque al Pd possono iscriversi i massoni e anche gli aderenti ad altre associazioni, precisa sempre Berlinguer, «come l'Opus Dei. Purché si dimostri che queste società non fanno attività preferenziale o di favoritismo e lo devono dimostrare gli iscritti». Il paragone tra massoneria e Opus Dei non è piaciuto ai Popolari. «La questione riveste un carattere squisitamente politico - ha detto Giuseppe Fioroni - e il segretario deve dare una risposta. Il presidente Berlinguer dovrebbe sapere che il ministro Scalfaro nel 1986 e il ministro Amato nel 2007, rispondendo a una interrogazione sull'Opus Dei diedero delle risposte chiare e precise: si tratta di una prelatura della Chiesa cattolica e pertanto non una associazione, e senza alcun vincolo di segretezza. Ritengo che gli organi di garanzia debbano almeno essere rispettosi delle risposte di così autorevoli personaggi. Soprattutto non vorrei che una norma chiara dello statuto e del codice etico diventasse un ulteriore motivo di complicazione perché i cattolici si possano iscrivere al Pd». Sulla stessa linea anche Enrico Gasbarra, che invita il Pd a pensare più ai giovani, alle donne, ai lavoratori e meno ai massoni. Non usa mezzi termini il deputato Guglielmo Vaccaro, vicino a Enrico Letta: «Caro Berlinguer, ma mica lei è massone?». Il presidente della Commissione di Garanzia del Pd non ci ha pensato due volte a rispondere: è una «menzogna», una «grossolana bugia», tanto è vero che è stata sanzionata anche da un tribunale. «Alcuni anni fa - ha raccontato Berlinguer - un Tribunale ha emesso una condanna in sede penale e ha deciso un risarcimento in sede civile contro alcuni personaggi che, su un quotidiano di Siena, avevano pubblicato una lista falsa di presunti massoni. In essa c'era il mio nome, accanto a quello dell'ex arcivescovo, a quelli di professori dell'ateneo, a quelli di magistrati e di dirigenti di partito. Tutto inventato e, pensavo, sepolto dal corso del tempo e da una sentenza passata in giudicato». In campo anche Pierluigi Castagnetti: «Non ho nessuna intenzione di polemizzare con Luigi Berlinguer, ma non mi pare che si possa dire che non c'è alcun pregiudizio verso la massoneria, né equiparare l'Opus Dei alla massoneria». E se Giuseppe Lupo, segretario del Pd siciliano e membro dell'Opus Dei, chiarisce che «l'Opus Dei non è un'associazione e in più non è né è mai stata segreta», la deputata ex Pd, ora Udc, Paola Binetti dà il colpo di grazia: «C'è malizia in chi fa il parallelo tra Opus Dei e massoneria. Certi atteggiamenti pruriginosi presenti nel Pd sono uno dei motivi per cui io ne sono uscita». Costretto a intervenire il segretario del Pd, Pierluigi Bersani: «Ci sono altri problemi ora».

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