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Più zucchine per tutti ecco le priorità del Pd

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L'appuntamento è per oggi, quando si riunirà il comitato Economia e Finanza del Pd, l'organismo che raccoglie tutti i parlamentari democratici che fanno parte delle commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato. Da decidere c'è l'atteggiamento da tenere in Aula dopo che Silvio Berlusconi ha fatto sapere che la Manovra potrà essere modificata. E chissà che nella discussione non si trovi il tempo per approfondire due proposte di legge appena depositate dai Democrat. Due proposte che potrebbero cambiare il futuro del Paese e che il governo dovrebbe veramente tenere in grande considerazione. La prima riguarda il gratta e vinci. La prima firmataria è la senatrice Colomba Mongiello che ha finalmente deciso di risolvere una delle piaghe che affligge la nostra società. Il testo, infatti, propone l'etichettatura dei biglietti delle lotterie istantanee esattamente come avviene da qualche tempo con i pacchetti di sigarette. Il messaggio è ovviamente diverso. Al posto del famosisissimo «Nuoce gravemente alla salute», troverebbero posto frasi tipo «il gioco provoca dipendenza», «il gioco eccessivo può ridurti in povertà», «questo gioco può nuocere alla tua salute»; «proteggi la tua famiglia, non giocare in modo eccessivo». E ancora «il tuo medico può aiutarti a smettere di giocare»; «il gioco crea un'elevata dipendenza, non eccedere». I messaggi dovranno occupare almeno il 20% della superficie del biglietto e non potranno essere «in alcun modo dissimulati, coperti o interrotti da altre indicazioni o immagini». Ora nessuno vuole mettere in dubbio che quello della dipendenza dal gioco sia un problema da non sottovalutare ma in un momento in cui in tutta Europa si parla di crisi e di come far ripartire la crescita, il commento nasce spontaneo: chissenefrega del gratta e vinci. Così come chissenefrega degli orti sui tetti, oggetto di un'altra lungimirante proposta depositata, questa volta alla Camera, dal Pd. La prima firma in calce è quella di Gianpiero Bocci. L'idea è di prevedere detrazioni fiscali fino al 55% delle spese per chi investe su pomodori e zucchine, ma solo sul tetto di casa. Secondo i deputati democratici, infatti, l'incentivazione dell'agricoltura urbana sarebbe una delle strade da percorrere per recuperare il microclima delle nostre città e difendersi meglio dall'inquinamento. Ma la proposta del Pd si spinge oltre prevedendo l'istituzione, presso il ministero dell'Ambiente, di un Fondo per la forestazione urbana con una dotazione di 50 milioni di euro l'anno per il primo biennio dall'entrata in vigore della legge. E così, al grido di «più zucchine per tutti», lo Stato dovrebbe spendere 100 milioni. Niente male, non c'è che dire. In fondo che il Pd non avesse proprio le idee chiare sulla condizione economica del Paese lo si era già capito nel corso dell'ultima assemblea nazionale del partito, quando aveva lanciato la proposta di un contributo annuale di 3.000 euro per ogni figlio fino alla maggiore età a cominciare dalla fascia 0-3 anni. Un giochetto da 8 miliardi di euro. Restando però alle proposte di legge vale la pena di citarne alcune depositate nelle ultime settimane. Oltre a quelle citate finiscono sul podio: un testo del senatore Francesco Sanna sulla rappresentanza di genere nei consigli e nelle giunte provinciali, una del collega Roberto Di Giovan Paolo sull'integrazione dei rom e sinti nel territorio italiano e quella dell'onorevole Ivano Miglioni sull'utilizzo a fini terapeutici di farmaci contenenti derivati naturali e sintetici della cannabis indica. Così magari, la prossima volta, potranno dire di aver elaborato certe idee sotto effetto di sostanze stupefacenti.

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