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È stata anche la festa dei bambini coi Bersaglieri ancora protagonisti

I bersaglieri sfilano sotto palazzo Venzia

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L'aria di festa c'è tutta. Il sole, i bambini che agitano le bandierine. Gli applausi. Cordialità e simpatia anche in tribuna d'onore. Politici e vip impettiti e sull'attenti al passaggio dei vari reparti delle Forze armate, ma anche allegri e comunicativi per ingannare il tempo e riempire i punti morti della lunga sfilata del 2 giugno. Momenti di vero happening con il «padrone di casa», il ministro La Russa, che si è alzato più di una volta dal suo posto, si è aggirato sul palco autorità, ha commentato con gli altri vip presenti e, ogni tanto, si è anche appartato per controllare il cellulare. Al centro delle attenzioni naturalmente il presidente del Consiglio. Sorridente, prima della sfilata, il Cavaliere si è improvvisato arredatore per il palco sistemando la sedia di Napolitano in modo da assicurare l'ombra al capo dello Stato e avvicinando la propria più vicina a quella di Napolitano. Poi, fotografatissimo, non ha trattenuto l'entusiasmo e un gesto eloquente di apprezzamento roteando la mano quando a passargli davanti sono state le crocerossine.   Tra Capo dello Stato e premier, ripetuti scambi di battute, con sorrisi e persino qualche risata: in una parola quello che si può definire un buon feeling. Ciò che si è visto sul palco autorità della sfilata del 2 Giugno non è certamente una cosa consueta: Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi hanno parlato ripetutamente nelle pause della sfilata di via dei Fori Imperiali. Dalla mimica facciale e dai gesti sembrano commentare la parata militare, ma in almeno un paio di occasioni sembrano discutere di altri temi. Spesso è il Presidente della Repubblica a rivolgersi al premier: dalla mimica facciale le sue appaiono osservazioni serie; il Cavaliere risponde annuendo. Berlusconi sorride spesso. Ad un certo punto, verso la fine della parata, il premier coinvolge anche il presidente del Senato Renato Schifani. Il premier si protende verso il capo dello Stato e con una mano gli batte cordialmente sul braccio: sembra raccontare una storiella tanto che alla fine sia Napolitano che Schifani ridono alla conclusione del Cavaliere. E non cambierà umore neppure alla fine, mentre lasciava via dei Fori, quando è partito qualche fischio.   Ad andare oltre i rigidi schemi del protocollo, Giorgia Meloni e Renata Polverini, pronte a commentare con entusiasmo le varie fasi della parata. Non è passata inosservata Daniela Melchiorre, in prima fila con un inconfondibile tailleur viola. Uno strappo al protoccollo lo ha fatto anche Gianni Letta. Su via dei Fori Imperiali sfila il settore dedicato alla Protezione Civile e il sottosegretario Gianni Letta si è alzato dal suo posto ed è andato ad abbracciare il capo della Protezione Civile, Giudo Bertolaso, seduto a poca distanza da lui. Il passaggio del settore della Protezione Civile è stato a lungo applaudito dai presenti sul palco delle autorità. La folla è tutta per gli uomini e le donne in divisa che al passo sfilano lungo i Fori imperiali. Applausi per i bersaglieri che di corsa quasi sfrecciano sotto le tribune. L'arrivo dei baschi amaranto dei paracadutisti è accolto dal grido «Folgore» che si leva dalle tribune. Ad aprire la manifestazione le note dei «Dimonions» l'inno della Brigata Sassari appena rientrata dall'Afghanistan. Presenti anche reparti di quelle nazioni i cui militari hanno operato ed ancora collaborano con i soldati italiani impegnati «fuori area», come Spagna, Germania e Francia, e i gruppi-bandiera di 14 Paesi amici e alleati. «Questa è la festa dell'Italia e delle forze armate a cui tutti dobbiamo essere grati per l'onore che portano alla nostra Patria sia qui sia all'estero» è il commento di un pensionato. Poi tutti naso all'insù per ammirare le Frecce tricolori e il cielo colorato di bianco, rosso e verde. Lega o non Lega.

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