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La rivolta dei governatori: «Il piano del governo è insostenibile»

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Questaè la posizione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sulla manovra varata dal Consiglio dei ministri martedì scorso. Una manovra che per il momento è «assolutamente insostenibile». Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani a margine della riunione che lo ha confermato alla guida del parlamentino di via Parigi. Le Regioni quindi chiedono di «aprire un confronto serrato con il governo sulla base di proposte che le Regioni avanzeranno nelle prossime settimane per ottenere cambiamenti tali da riequilibrare il contributo dei vari livelli di governo e la conferma degli impegni assunti da governo sui fondi Fas delle Regioni». La presidente del Lazio, Renata Polverini, ha sottolineato come la manovra «penalizza i servizi e automaticamente i cittadini». Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha detto che la manovra «è un giusto sacrificio che siamo chiamati tutti a fare come comunità». Certo, è un provvedimento che «avrà un peso non indifferente per le Regioni». L'esponente del Carroccio ha anticipato che sono già tre settimane che il Veneto sta lavorando per una manovra regionale impostata sulla stessa falsariga di quella nazionale. Mentre il piemontese Roberto Cota ha spiegato di avere «una posizione costruttiva. In questo momento dobbiamo rimboccarci tutti le maniche». Il presidente lombardo, Roberto Formigoni, è cosciente che «la manovra va fatta. L'entità è quella giusta: si tratta di ripartire in maniera equilibrata i pesi tra ministeri, Regioni, Province e Comuni».

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