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Al mercato: il conto lo paghino i politici

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Ilmix di provvedimenti per correggere i conti ed evitare il «rischio Grecia» annunciato dal Governo piomba sulle teste della gente e ha il peso di un macigno. «Ma come? - è la domanda di chi compra frutta e verdura al mercato, di chi mangia un panino durante la pausa pranzo, di chi è andato a riprendere i figli a scuola – la crisi non era passata in Italia e non eravamo stati così bravi da evitarla?». Il fantasma della Grecia, ora, ritorna, e soprattutto non è che siano poi così tanto chiari questi sacrifici necessari per contrastare la crisi economica. Gli italiani, sembra che la manovra non l'abbiano capita tanto bene. Sui tagli agli stipendi dei politici, ad esempio, questione per la gente primaria quando si parla di sacrifici da fare, il messaggio che è passato è «stipendi ridotti del 10% per i ministri e i magistrati». E quindi salutato con un «era ora che cominciassero anche loro a togliersi qualcosa». Ma quando si spiega che non è realmente così visto che il taglio si applica nella parte eccedente gli 80 mila euro, ecco piovere le critiche più dure. «Non posso crederci – lamenta Dario, 45 anni, in pausa pranzo dal lavoro – la solita presa in giro. Bloccano gli stipendi degli statali, le risorse ai Comuni e poi loro si tolgono gli spiccioli?». «E che non lo sai che a rimetterci sono sempre i cittadini – ribatte il collega e amico Silvano, 50 anni – il problema è la mancanza di vergogna quando adottano queste misure. Sul blocco degli stipendi degli statali, invece, sono d'accordo anche se non ho capito se colpisce tutti indistintamente oppure no». E a proposito di cose che non si capiscono, Marco, che incontriamo al mercato ci domanda quasi a scusarsi «cosa sono di preciso le case fantasma? (fabbricati sconosciuti al catasto, ndr). Perché sono giorni che ne sento parlare ma mica ho capito di che si tratta». Un po' c'è anche la voglia di mettere la testa sotto la sabbia e «lasciar fare a chi ci governa». «Berlusconi ha promesso che non metterà le mani in tasca agli italiani e io gli credo – dice Elena intenta a riempire il carrello della spesa – ma di politica non mi occupo e di economia non ci capisco niente. Speriamo che non tocchino le pensioni, io prendo 400 euro al mese, figuriamoci». «Ho sentito dire che gli stipendi bassi non saranno toccati – risponde Carlo quando gli chiediamo un parere sulla manovra – ma chi si fida più? Si era anche detto che la crisi era passata e l'Italia ne era praticamente uscita. Allora perché questa manovra?». «Vorrei saperne di più sui tagli alla politica – è l'opinione di Maria Assunta, 74 anni – avrei preferito che si iniziasse con quelli perché lì sì che ci sono le spese da ridurre, no agli statali, ai dipendenti».

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