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Pacchia soltanto per gli studenti

Alunni di una scuola elementare

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Era una pacchia. Un lungo, estasiante e delizioso trimestre di dolce far nulla. Un intervallo dorato fra la fine della tortura scolastica e l'inizio del nuovo anno di studi e fatica. Già il giorno dopo mia madre mi caricava sulla sua «Nuova 500» e, attrezzati con panini alla frittata e thermos, partivamo per Fregene. Ma io ero il figlio e mamma faceva «solo» la casalinga. Uso le virgolette perché fare la spesa, cucinare, pulire la casa e gestire i figli (nel mio caso, due) è già un mestiere estenuante. Non solo. Eravano negli Anni Settanta, il motore dell'Italia era un diesel senza turbo, i ritmi in confronto a oggi erano quelli di un «accelerato» rispetto a un Frecciarossa, a pranzo i grandi tornavano a casa e si concedevano anche una pennichella. E poi i ruoli si sono invertiti. Ora sono padre. Separato. La mia ex moglie lavora. Anzi ha un doppio lavoro, perché, tornata dall'ufficio, deve pensare anche ai figli. Le baby-sitter costano un occhio della testa e, per trascorrere una giornata sulla spiaggia di Fregene o altrove, bisogna accendere un mutuo. Senza parlare della drammatica latitanza dei nonni. Ai miei tempi le loro case erano veri e propri asili-nido, dove i piccoli venivano scaricati dai genitori dal venerdì alla domenica sera durante l'anno e per mesi in estate. Adesso vivono troppo lontani, vanno in tour ai Caraibi e sono pure restii a rinunciare all'uscita del sabato sera. Risultato: non sono più disponibili. Certo, la scuola non può essere considerata un parcheggio per bambini e ragazzi temporaneamente orfani di mamma e papà. Ma, se le vacanze si allungassero di qualche settimana, sorgerebbe una problematica asincronia. Infatti, il ritorno dalle ferie dei grandi, che una volta erano più abbondanti e concentrate nel mese di agosto, non coinciderebbe con quello dei figli. E le conseguenze sarebbero devastanti per molte famiglie, specialmente per quelle a basso reddito. Per tutto questo, sono contrario alla proposta del ministro. Ma non chiedete ai miei figli che cosa ne pensano. Sono sicuro che abbraccerebbero la Gelmini con calore assieme alla sua iniziativa. Felici di guadagnare 15 giorni di baldoria in più.  

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