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Due milioni di case sconosciute al fisco

Roma, veduta dall'alto

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Due milioni di case fantasma. Cioè sconosciute al catasto. Allo Stato potrebbero fruttare quasi 2 miliardi di euro subito e un gettito annuo di 700 milioni. Ci guadagnerebbero anche i Comuni, grazie alle tasse a carico dei proprietari delle «nuove» abitazioni: Ici, Irpef e tariffa rifiuti. In molti casi si tratta di capannoni industriali ma ci sono pure abitazioni, garage e uffici. E parecchie costruzioni abusive. Soltanto nel Lazio i fabbricati non dichiarati al catasto sarebbero più di 180 mila, circa 69 mila a Roma. Va peggio soltanto la Campania, con 208 mila (il record spetterebbe a Salerno). Segue la Puglia che avrebbe 154 mila immobili non dichiarati. Non è ancora certo che il condono sulle case fantasma farà parte della manovra del governo ma i tecnici ci stanno pensando seriamente. Del resto l'idea di «recuperare» le abitazioni fantasma viene da lontano. Già dal 2008 l'Agenzia del territorio sta portando avanti un lavoro per individuare i fabbricati non iscritti al catasto richiedendo ai titolari di presentare gli atti di aggiornamento. L'Agenzia ha incrociato le banche-dati catastali con le immagini del territorio per stilare una lista degli immobili irregolari.  L'elenco è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 15 dicembre 2009. Entro il 15 luglio di quest'anno i fabbricati dovranno essere dichiarati al catasto edilizio. A quel punto, in caso di mancata regolarizzazione, l'Agenzia del territorio provvederà d'ufficio all'accatastamento, con spese a carico dei soggetti inadempienti. Peraltro l'ente ha siglato anche un'intesa con la Guardia di Finanza per contrastare l'evasione e l'elusione fiscale nel settore immobiliare. Un'operazione che potrebbe tornare davvero preziosa. Per questo il governo, che pure ha escluso di fare un nuovo condono generalizzato, si è concentrato sulle case fantasma. Dare vita a un'altra sanatoria sul modello del 2003 non è possibile, anche nella maggioranza ci sono parecchi mal di pancia. Ma la strada giusta potrebbe essere quella del condono sugli immobili sfuggiti al fisco. Da affiancare, ovviamente, a un ampio pacchetto di misure anti-evasione: dalla reintroduzione della tracciabilità al redditometro. In queste ore allo studio del ministero dell'Economia ci sarebbero pure gli effetti collaterali della misura. Perché il condono sulle case fantasma non sarebbe solo rose e fiori. Infatti se i Comuni potranno contare su nuove risorse, derivanti dal pagamento di tasse e tariffe sulle case finora fantasma, una parte cospicua di questi immobili potrebbe essere abusiva. In quel caso spetterebbe proprio ai Comuni mettere in moto le pratiche per la demolizione. Significherebbe caricarsi costi che gli enti locali già adesso hanno difficoltà a sopportare. Si vedrà nei prossimi giorni. Anche se le polemiche si fanno sentire, soprattutto contro il ministro Giulio Tremonti che sembra finito all'angolo. Ma l'esecutivo continua a lavorare sull'idea di ottenere nuove risorse riportando in superficie immobili fuori dal controllo del fisco. Fabbricati che, in molti casi, producono redditi rilevanti per i titolari.

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