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L'Inps vuole recuperare 2,4 miliardi

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Ilministro dell'Economia ha preso di mira i falsi invalidi dopo il successo della prima operazione per scovare coloro che percepiscono indennità non dovute. Tremonti si è appassionato alla riceca per una ragione ben precisa. Ha fiutato la possibilità di recuperare somme ingenti da utilizzare per fini più nobili. I furbi non sono più ammessi. E l'esperienza dell'Inps è un buon viatico per introdurre principi di etica nella distribuzione delle risorse pubbliche. Nel corso della prime verifiche su 200 mila persone che percepiscono pensioni di invalidità ne sono state revocate circa il 15% per un bottino di circa 180 milioni di euro. Ora è pronta una seconda lista. Sono 100 mila nomi e il controllo incrociato potrebbe dare risultati anche migliori. Gli invalidi e i loro accompagnatori sono stati scelti con un attento lavoro di intelligence. Soprattutto tenendo conto delle regioni nei quali nel corso della prima verifica sono stati scoperti il maggior numero di furbi. Così Mastrapasqua e i suoi tecnici pensano di arrivare a scovare, in questo secondo insieme, oltre il 30% di falsi handicappati con un incasso che dovrebbe essere vicino aancora ai 180 milioni di euro. Fin qui il lavoro delle commissioni mediche e degli ispettori dell'Inps. Tremonti però pensa più in grande e ha messo in conto di aggredire l'intera torta delle pensioni di invalidità che, nel 2009, è ammontata a oltre 16 miliardi di euro di erogazioni. Se la statistica fosse un metro di giudizio obiettivo questo significherebbe il recupero del 15% di una somma molto grande. Circa 2,4 miliardi di euro. Tanto. Molto per non interessare Tremonti alla ricerca a spasmodica di sprechi. Fil.Cal.

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