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«Continuo a fare il mio lavoro finché sarà necessario farlo».

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«Ilmio lavoro è risolvere i problemi, a Montaguto come in tante altre parti d'Italia» ripete Bertolaso. E rispondendo a chi chiede le sue dimissioni sottolinea che «in democrazia è giusto e legittimo che ognuno esprima giudizi e valutazioni che ritiene legittimo dover fare». Ma resta il fatto che le sue dimissioni «dal 10 febbraio scorso sono sul tavolo del presidente del Consiglio». E dunque «non sono io che devo dimettermi - aggiunge il capo della Protezione civile - il mio mandato resta a disposizione del presidente Berlusconi e del governo». Che, al momento, non hanno preso in considerazione l'ipotesi visto che anche nei giorni scorsi il premier, nei colloqui con i collaboratori più stretti, ha ribadito che Bertolaso deve andare avanti. Il capo della Protezione Civile prosegue dunque sulla sua strada, anche perche «più volte ho cercato di chiarire la triste vicenda». «Mi pare - dice - di essere stato l'unico che ha parlato sempre in modo molto chiaro, anche dando tutte le prove di quello che ho fatto e che ho detto e di quelli che sono stati i miei comportamenti». L'arrivo del prefetto Franco Gabrielli dunque - l'ex prefetto dell'Aquila ed ex capo dell'Aisi si è insediato al Dipartimento come vicecapo - va letto nell'ottica di un percorso di successione «predisposto da tempo d'intesa con il presidente del Consiglio» ha detto nei giorni scorsi Bertolaso, che si concluderà soltanto dopo alcuni mesi di affiancamento. «Vado, cerco di capire e di imparare e poi mi attrezzo - erano state le parole di Gabrielli nei giorni scorsi - ma già so che il compito non sarà facile. Successivamente, il mio obiettivo è far crescere quel sistema che ha reso fiero il nostro Paese e che ha permesso di fare cose straordinarie all'Aquila».

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