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A casa i deputati corrotti

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Giovedì20 maggio le Commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato inizieranno l'esame del ddl anticorruzione approvato dal Consiglio dei ministri il primo marzo e trasmesso a Palazzo Madama il 4 maggio. Ecco in sintesi le principali misure contenute nel testo. Osservatorio sulla corruzione Sarà istituito presso il dipartimento della funzione pubblica e analizzerà la situazione dei fenomeni corruttivi nella Pubblica amministrazione. L'Osservatorio rientra nel «Piano nazionale anticorruzione» predisposto dal ddl che prevede la costruzione di «Rete nazionale anticorruzione» composta dai referenti delle varie istituzioni pubbliche che dovrà fornire elementi per valutare se gli strumenti anticorruzione adottati siano o meno adeguati. Trasparenza su siti internet Le informazioni relative a procedimenti amministrativi «sensibili» verranno pubblicate sui siti istituzionali. I cittadini potranno rivolgere istanze direttamente alle istituzioni attraverso indirizzi di posta elettronica certificata pubblicati sui siti. Banca dati contratti pubblici Il ddl istituisce una banca dati che conterrà: bandi e avvisi di gara, aggiudicazioni, affidamenti, le imprese partecipanti, i tempi di esecuzione e le modalità di attuazione degli interventi, i costi e gli scostamenti rispetto ai preventivi, l'elenco dei contratti pubblici affidati. Elenco fornitori "puliti" Si metterà a punto anche un elenco di fornitori "puliti", cioè non soggetti a rischio di "inquinamento mafioso. Incandidabilità I deputati e senatori condannati per reati contro la Pubblica Amministrazione o per quelli più gravi come mafia e terrorismo, se chiamati a scontare una pena superiore ai due anni, non potranno essere ricandidati per cinque anni. La norma, però, non inciderà su quelle che disciplinano l'interdizione dai pubblici uffici. A rischio anche i presidenti di Regione la cui giunta si trovi ad essere sciolta per le conseguenze del cosiddetto «fallimento politico». Non potranno essere candidati ad alcuna carica elettiva a livello locale sia e nazionale. La durata dell'incandidabilità dovrà essere decisa dal governo.

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