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Fini: "Modello alla francese senza doppio turno? Impossibile"

Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini

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Il presidente della Camera Gianfranco Fini, durante una passeggiata nel centro di Roma, commenta le dichiarazioni di Berlusconi sul cosiddetto modello francese. Il premier, in visita a Parigi dove ha incontrato il presidente Nicolas Sarkozy, si è detto favorevole a "importare" in Italia il semi-presidenzialismo d'oltralpe ma senza doppio turno. IL MODELLO FRANCESE NON SI PUÒ IMPORTARE - "Nessuno convincerà mai non me, ma il 99% dei costituzionalisti del mondo, che è possibile il modello francese con una legge elettorale proporzionale a turno unico" ha detto il presidente della Camera, che argomenta: "Il modello funziona con una legge elettorale maggioritaria a doppio turno. Se, al contrario, si pensa che in Italia sia più opportuna una legge elettorale proporzionale a turno unico, si smetta di parlare di modello francese". RIFORME DURATURE - Per Fini dunque è più indicato parlare "eventualmente di elezione diretta del capo dello Stato, ma non si scomodi De Gaulle, per un minimo di rispetto per quella che è la realtà costituzionale di quel Paese". E a chi gli chiede se non tema che in questo dibattito gli elettori rischino di non capire, il presidente della Camera replica: "Il problema non è solo farsi capire dagli elettori, ma anche di fare riforme che si presume abbiano una loro valenza e durata che va oltre la legislatura". LA SETTIMANA PROSSIMA L'INCONTRO CON IL CAV - Le differenze di vedute sulla legge elettorale si possono chiarire, l'importante è "evitare una scorciatoia: di prendere parti di un modello e applicarlo su altri modelli", perchè "il rischio è che il sistema non tenga", ha detto Fini. A chi gli chiede infatti se con il doppio turno si rischi di sfavorire il Pdl a causa dell'astensionismo, il cofondatore del partito replica: "Sono valutazioni legittime, ma relative a logiche dei partiti, mentre le riforme dovrebbero essere fatte con un'ottica che non può essere di questa o quella parte, ma nell'interesse generale". La terza carica dello Stato, che dopo le elezioni non ha ancora incontrato ilpresidente del Consiglio, annuncia: "Con Berlusconi mi vedrò la settimana prossima".  

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