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Il diktat Udc: a noi il vice di Renata

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Ciocchetti: la Polverini rispetterà i patti. Siamo stati decisivi per la vittoria

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.Non c'è Pasqua che tenga. Anche nella pausa festiva si fanno i giochi per le poltrone. La posta in gioco è alta. C'è però chi, a ragion veduta, rimette le carte in tavola e chiede di giocare nel rispetto delle regole. Cioè gli accordi presi da Renata Polverini con gli alleati che l'hanno portata alla vittoria. Alle voci, sempre più insistenti, della vicepresindenza della Regione a Fi, risponde il segretario regionale del Lazio dell'Udc, Luciano Ciocchetti. «Penso che Renata Polverini rispetti gli impegni presi in campagna elettorale. Ha vinto le elezioni nell'ambito di una coalizione ma è lei che dovrà decidere la squadra con la quale governare». Onorevole Ciocchetti, anche per voi la vittoria della Polverini è stata un miracolo? «Nonostante alcuni momenti difficili e di grande incertezza, personalmente ho sempre creduto nella vittoria di Renata, ho sentito e capito il disagio che c'era nella sinistra e che quindi lei poteva farcela». L'accordo pre-elettorale dava all'Udc la vice presidenza della Regione e due assessorati di peso. Ora però visto il successo della Lista civica e il risultato decisivo ma non esaltante del partito c'è chi vuole rimettere la posta in gioco. «A me non risulta affatto. Gli accordi vanno mantenuti anche perché sono il frutto non di un risultato elettorale ma di un progetto politico comune e della forza programmatica che l'Udc rivendica a pieno titolo». Il suo partito però non è andato benissimo, sorpattutto a Roma non ha saputo intercettare il voto cattolico, come se lo spiega? «Da una parte abbiamo scontato gli appelli di Berlusconi a non votare Udc, dall'altra c'è senza dubbio un problema organizzativo del partito che va risolto. Un nodo che tuttavia si presenta in tutta Italia. L'analisi dei dati elettorali ci dice infatti che nei grandi Comuni l'Udc mantiene lo stesso risultato mentre cresce nei piccoli comuni. E così è stato anche nel Lazio. Poi c'è da dire che a Roma l'Udc è all'opposizione praticamente dal 1993 e questo certamente non aiuta il rapporto con il territorio». Ora però avrete anche un posto nella giunta Alemanno... «Non mi risulta che questo argomento sia in agenda. In Campidoglio continueremo a fare, come sempre, un'opposizione costruttiva». Come risollevare le sorti del partito romano allora? «Siamo contrari a commissariamenti vari, entro la fine dell'anno faremo i congressi per aprire un vero dibattito interno e legittimare la classe dirigente locale». La Destra di Storace ha ottenuto un risultato molto simile al vostro e rivendica un ruolo di peso nella giunta, cosa ne pensa? «Per Francesco Storace lo spazio c'è. La giunta regionale è composta da 16 assessorati, credo siano sufficienti per legittimare il Pdl, la Lista civica e gli altri alleati che hanno portato alla vittoria Renata Polverini».

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