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Generazione Italia rilancia il "tridente"

Gianfranco Fini

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Ora è nata. Dopo le polemiche, le frenate, i chiarimenti, Generazione Italia, la nuova associazione politica lanciata da Italo Bocchino con la benedizione di Gianfranco Fini, è una realtà. E ieri ha ufficialmente debuttato sul web all'indirizzo www.generazioneitalia.it. La presentazione della nuova avventura è stata affidata ad un filmato-editoriale firmato dal vicecapogruppo del Pdl alla Camera. Un contributo che ha come principale obiettivo quello di cercare di spazzare vie molte delle discussioni degli scorsi giorni. «Generazione Italia - sottolinea Bocchino - nasce come aggregatore e come tale ha l'obiettivo di unire e non dividere, punta a essere un laboratorio di idee e un generatore di passione politica, avendo come elemento principale del suo agire quell'armonia che Pinuccio Tatarella ci ha insegnato e che è stata l'ingrediente principale del successo del centrodestra italiano». «Sapendo di deludere coloro che l'avevano dipinta in altro modo - aggiunge il deputato finiano -, va precisato che l'obiettivo principale di Generazione Italia è contribuire alla crescita della classe dirigente che dovrà cambiare il nostro Paese nei prossimi dieci anni, rendendolo istituzionalmente migliore, meritocratico e maggiormente competitivo. Per fare questo serve partire da una stagione di riforme, sfruttando al massimo l'opportunità che viene dai tre anni senza voto e dal successo ottenuto dalla maggioranza nelle elezioni di medio termine». L'elenco di Bocchino parte dall'introduzione del «presidenzialismo coniugato al federalismo» per proseguire con il superamento del bicameralismo perfetto e la riduzione del numero dei parlamentari. Il tutto, spiega, «va fatto coinvolgendo l'opposizione» ma senza riconoscerle «un diritto di veto». E lungo questa strada il governo dovrà poi procedere con l'abbassamento delle tasse, il cambiamento delle previdenza e la giustizia. «Per fare tutto questo - prosegue - deve scendere in campo il tridente della maggioranza di governo e del cambiamento degli ultimi quindici anni, composto da Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e Umberto Bossi. Un gioco di squadra a tre può trasformare radicalmente l'Italia nei prossimi anni, stabilizzando il bipolarismo e rafforzando la democrazia diretta». Insomma, Generazione Italia nasce «per» e non «contro». «Per dire sì alla leadership di Berlusconi e coniugarla al ruolo di Fini, per dire sì al rapporto strettissimo con la Lega, ma ricercando il giusto contrappeso alle posizioni a volte estreme tipiche di un partito territoriale e identitario. Per dire sì al Pdl e ai coordinatori che lo guidano chiedendo però più partecipazione e maggiore valorizzazione delle differenze».

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