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«Simonetta celava un segreto»

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«Certamenteera gentile e scaltra, non disposta a parlare di sé. Si lamentava, mi ricordo, di un rapporto un po' burrascoso con il suo fidanzato, ma si esprimeva con frasi secche che non lasciavano tempo ad una conversazione approfondita e non permettevano che qualcuno andasse a scavare nelle sue cose riservate. Qualche volta si apriva con le amiche. Solo che un giorno fece una confidenza a una mia nipote che, per ragioni di lavoro, veniva spesso nell'ufficio di Via G. Maggi. Un giorno Simonetta lo rivelò con entusiasmo: Sai ho conosciuto un nuovo ragazzo. Me lo disse quasi di sfuggita, non mi ricordo in che occasione, questa mia giovane parente». «Sicuramente», proseguì il vecchio con tono interrogativo, «lo avrà confidato anche ad altri suoi amici, a sua sorella e ai suoi parenti?». «Non lo so», risposi. «Ho avuto sempre la convinzione», continuai, «che celasse un segreto. Intendiamoci un segreto di una ragazza giovane e sognatrice. Il segreto non è mai un peccato... ma comporta la necessità di custodirlo con il proprio silenzio» (Salvatore Volponi, Io, Via Poma e... Simonetta, Eniapas, 2004)

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