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Anche la Regione contro Giorgio

Esterino Montino (Foto GmT)

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La giunta regionale del Lazio riunita al completo in seduta straordinaria ha approvato all'unanimità una delibera che dispone il ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto legge cosiddetto «salva liste». Nella delibera si invita il vicepresidente della giunta Esterino Montino «a promuovere, ai sensi dell'articolo 41 dello Statuto, l'impugnazione del citato decreto legge, previa sospensione cautelare, mediante ricorso avanti la Corte costituzionale, dandone comunicazione al Consiglio regionale». Il decreto salva-liste, ha spiegato Montino, «è illegittimo perché invade le prerogative della Regione, in particolare di quelle che hanno già legiferato» sulla materia elettorale. Il vicepresidente ha ricordato come la legge a cui fa riferimento il decreto legge è la 108 del '68, precedente all'istituzione delle Regioni. Nel '99, ha aggiunto, c'è stata la riforma delle Regioni, che ne ha definito le varie competenze, tra cui la materia elettorale. «Ci sono quattro sentenze - ha proseguito - che riaffermano lo stesso principio». Ora, «noi abbiamo votato una legge elettorale nel 2005. Se c'è un'interpretazione da fare, questa va fatta dalle singole Regioni». Ironica la reazione della candidata di centrodestra, Renata Polverini: «In una Regione che ha la sanità allo sfascio, commissariata e con il più alto debito d'Italia, è un po' strano che mostri questa efficienza di domenica sera. Potevano lavorare di più e meglio prima». Tranquillo il consigliere Pdl Donato Robilotta: «L'atto di impugnativa della giunta regionale rispetto al DL sulle firme è inutile non solo perché la giunta può fare solo ordinaria amministrazione ma anche perché in questo momento il ruolo di Montino è improprio».

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