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Ok del governo al ddl anti-corruzione Liste pulite anche per i parlamentari

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Consiglio dei Ministri, Berlusconi e Maroni

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Arriva anche in Italia un Piano nazionale anticorruzione, come avviene nella maggior parte dei paesi europei. Lo stabilisce l'articolo 1 dl ddl all'esame del Consiglio dei ministri. Il Piano per la prevenzione e il contrasto della corruzione è predisposto dal Dipartimento della Funzione pubblica, a partire dai singoli piani d'azione, nei quali ciascuna amministrazione centrale indica: il grado di esposizione al rischio di corruzione dei propri uffici; le misure per fronteggiare tali rischi; le procedure di selezione, formazione e rotazione dei dipendenti che operano in settori sensibili; e soluzioni, anche normative, per prevenire e individuare gli illeciti. L'articolo 1 prevede, inoltre, che una Rete nazionale anticorruzione, composta da referenti di ciascuna pubblica amministrazione, fornisca al Dipartimento elementi per valutare l'idoneità degli strumenti adottati per prevenire e combattere il fenomeno della corruzione, per definire programmi informativi e formativi per i dipendenti pubblici che favoriscano il corretto esercizio delle funzioni ad esse affidate, per monitorare l'effettiva attuazione dei singoli Piani d'azione. Infine, presso il Dipartimento è istuituito un Osservatorio sulla corruzione e altri illeciti nella pubblica amministrazione, con compiti di analisi e di informazione. Arriva, inoltre, l'obbligo di pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni le informazioni relative ai procedimenti "sensibili", quali quelli che hanno ad oggetto autorizzazioni, concessioni, appalti pubblici ed erogazioni di benefici economici a persone o enti pubblici o privati, concorsi e progressioni di carriera. Le amministrazioni sono tenute ad effettuare un costante monitoraggio per individuare eventuali anomalie. Le amministrazioni devono, inoltre, rendere noto attraverso i propri siti istituzionali, almeno un indirizzo di posta elettronica certificata che il cittadino può utilizzare per trasmettere istanze e ricevere informazioni, sui provvedimenti amministrativi che lo riguardano. Il ddl anticorruzione approvato oggi in Consiglio dei ministri introduce anche le "liste pulite" per i parlamentari. Il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli ha infatti presentato una «proposta emendativa» al testo entrato in Cdm in base alla quale è stata prevista l'ineleggibilità alle cariche di deputato e senatore per coloro che sono stati condannati, con sentenza passata in giudicato, per i reati di cui alla lettera B dell'articolo 58 del testo unico degli enti locali, per un periodo di 5 anni».

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