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«Un sistema che corrode le istituzioni»

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Lategola giudiziaria che si è abbattuta sulla Protezione civile ha costretto il suo «patron» Guido Bertolaso a rispondere con fermezza all'accusa di corruzione ipotizzata dalla Procura di Firenze. Non solo. Il sottosegretario alla presidentenza del Consiglio ha anche negato di aver avuto incontri a «luci rosse» in cambio di favori a imprenditori e professionisti. Cioè proprio con i personaggi che il giudice per le indagini preliminari Rosario Lupo ha mandato in cella con la stessa accusa del candidato Ministro, per aver partecipato a un giro di appalti «pilotati» per il grande evento del G8 alla Maddalena, in Sardegna. Nelle 126 pagine di ordinanza di custodia cautelare, il giudice non ha esitato a sottolineare che si tratta «di un sistema pericoloso e insidioso», in grado di corrodere in modo profondo rapporti economici, istituzionali e anche sociali. L'insidiosità si ricava anche dal coinvolgimento a vario titolo e in gran parte ancora da definire nei suoi contorni, di personaggi di grossa levatura istituzionale». Nel mirino della magistratura toscana, quindi, l'enorme giro di denaro pubblico per effettuare i grandi eventi, intorno ai quali per il gip sarebbero nati «rapporti corruttivi di grandissimo rilievo». E proprio qui sarebbero intervenute le organizzazioni criminali. Nel provvedimento restrittivo, che ha mandato in carcere Diego Anemone, Angelo Balducci, Fabio De Santis e Mauro Della Giovampaola, c'è un chiaro riferimento all'ombra della criminalità organizzata: «Una presenza inquietante di mafia e camorra ancora tutta da chiarire, almeno per quanto riguarda il reale livello di coinvolgimento, che emerge dai rapporti di alcuni imprenditori indagati con personaggi vicini ai clan». Il 22 luglio 2008, Fabio De Santis è stato intercettato mentre chiama Anemone, al quale, scrive il gip, comunica con soddisfazione la notizia che il governatore della Sardegna Renato Soru ha avallato per iscritto l'accreditamento al suo ufficio dei fondi inerenti ai lavori per realizzare i lotti di completamento della SS 131: «La notizia buona è che invece Soru ha mandato la lettera che ci accredita tutti i soldi del G8... e tutti i soldi della strada... ottocento e passa milioni di euro (ride)... e l'ha mandata indirizzata a Scajola... e il capo ha già chiamato Rossi Brigante per l'incontro con Soru... insomma... quelli vanno tutti in contabilità speciale per cui dovremmo stare tranquilli... insomma... soffriremo un po' all'inizio ma poi ... dovremmo decollare». Nell'ordinanza è emerso anche il nome di Mauro Masi, attuale direttore generale della Rai, all'epoca dei fatti segretario generale della presidenza del Consiglio. «Con una certa insistenza e autorevolezza - scrive il gip - Masi chiede a Balducci di procurare un lavoro a un suo amico di Capri, tale Antony Smit, e in tale occasione Balducci attiva Anemone Diego, che soddisfa tale richiesta». Il dg, comunque, non risulta indagato. All'attenzione della procura di Firenze, infine, per quanto riguarda la posizione di Bertolaso, anche «i rapporti poco chiari con consiglieri della Corte dei conti». Si terranno oggi, tra Roma e Milano, gli interrogatori di garanzia per le quattro persone arrestate: nel penitenziario di Regina Coeli saranno ascoltati dal gip Lupo il presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci, l'ingegner Mauro Della Giovampaola e l'imprenditore Diego Anemone. Il quarto arrestato, invece, l'ingegnere Fabio De Santis, sarà interrogato per rogatoria a Milano.

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